È la Virtus Francavilla di Franco Sosa. Il coro indirizzato a lui dalla tifoseria biancazzurra dopo il secondo gol realizzato al Nardò è il manifesto più evidente di come l’argentino abbia conquistato il cuore dei tifosi. Un feeling scoccato dal primo istante: evidente la sua voglia di lottare su ogni pallone, il gol come una piacevole ossessione. Dieci gol in quindici partite, una media di un centro ogni 132’ che sta permettendo alla Virtus di restare in maniera stabile nei piani altissimi di classifica. Raccordo tra centrocampo e attacco, corse incontro al pallone e attacco alla profondità per creare scompiglio nella retroguardia avversaria: è un moto perpetuo il classe ’95 di Buenos Aires, che sa di essere di fronte alla sua migliore stagione. Mancano due gol per eguagliare i numeri di Altamura, dove nel campionato 2022/23 ha chiuso con 12 centri. E chissà che Sosa non voglia provarci già prima di mandare in archivio uno strepitoso girone d’andata: servirebbe una doppietta all’Ugento, squadra contro cui ha fallito un calcio di rigore nel primo confronto estivo valevole per la Coppa Italia. Non sarebbe una missione impossibile per il goleador albiceleste, abituato a non fermarsi a un solo centro nell’arco dei novanta minuti: già tre le doppiette, contro Ischia, Acerrana e appunto Nardò. Quella dell’Ugento non è una delle difese più semplici da affrontare, ma il numero novantanove non si pone limiti. E Francavilla, che con il suo bomber sogna in grande, non ha alcuna intenzione di smettere di urlare a squarciagola il suo cognome dopo un gol.
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