FRANCAVILLA FONTANA – L’accusa di omicidio volontario a carico del papà Angelo è stata cristallizzata solo nel tardo pomeriggio di giovedì, quando il cuore del 45enne Stefano Argentina, ferito all’addome da un coltello impugnato dall’anziano genitore, ha smesso di battere.
Tragedia nelle campagne tra Francavilla Fontana e Villa Castelli, davanti al cancello di ingresso della villetta di famiglia in contrada Cicoria quando, nel primo pomeriggio di mercoledì, al culmine di una lite scoppiata per futili motivi, la lama ha trapassato l’addome del giovane, in un primo momento ricoverato all’ospedale Camberlingo e poi, poche ore dopo, trasferito in gravissime condizioni al Perrino di Brindisi dopo è morto poco prima delle 18.
A quel punto, i carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana, già intervenuti il giorno prima, hanno nuovamente raggiunto l’abitazione e prelevato il 71enne, dopo le formalità di rito ristretto nel carcere di Brindisi dove, in mattinata, sarà interrogato dal Gip accompagnato dal legale di fiducia Massimo Romata
La sanguinosa vicenda dovrà essere ricostruita nella sua interezza. Dai motivi del diverbio fino all’esatta dinamica di quanto accaduto. Certo è che i rapporti tra padre e figlio, con problemi di dipendenza, erano da tempo ingestibili. Nulla, però, che facesse presagire la tragedia su cui ora indagano Arma e Procura di Brindisi.
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