FRANCAVILLA FONTANA – Lo scorso 2 novembre, dopo un battibecco verificatosi poco prima nello spogliatoio di un campo sportivo, insieme a tre amici maggiorenni, avrebbero aggredito un 35enne, pestato a sangue nei pressi della sua abitazione. A distanza di 3 mesi, i carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana al comando del capitano Alessandro Genovese hanno chiuso il cerchio ed eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare della permanenza in casa nei confronti di due diciassettenni del posto, gravemente indiziati di lesioni personali aggravate in concorso. Il provvedimento restrittivo, emesso dal GIP presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce, è stato adottato a conclusione delle indagini condotte dai Carabinieri di Francavilla Fontana, coordinate dalla Procura della Repubblica per i Minorenni di Lecce, e si riferisce al violento pestaggio di gruppo verificatosi la sera del 2 novembre 2022, allorquando un 35enne, dopo aver avuto un diverbio verbale con un giovane negli spogliatoi del campo di calcio di Ceglie Messapica, poco prima di rientrare nella propria abitazione, era stato selvaggiamente aggredito davanti alla porta di casa in attuazione di una vera e propria spedizione punitiva. L’azione criminale veniva posta in essere da 5 giovani, tra cui, secondo l’accusa, i due minori arrestati oggi. La persona offesa – il 35enne francavillese Angelo Di Coste, intervistato da Antenna Sud nello studio Open Avvocati alla presenza del legale di fiducia Domenico Attanasi – riuscì a salvarsi soltanto invocando l’aiuto dei propri familiari, i quali a loro volta, dopo aver aperto l‘uscio di casa per soccorrere il proprio congiunto, venivano attinti dalla furia degli aggressori, i quali colpivano con un pugno ed un calcio in testa anche il fratello del malcapitato, così causando loro importanti lesioni.
Pestaggio al 35enne: ferocia e brutalità
“L’azione delittuosa, caratterizzata dall’impiego di una inaudita violenza, scagliata con ferocia e brutalità da tutti gli indagati, terminava con la fuga degli stessi a bordo di un’autovettura al termine della spedizione punitiva. I fatti – si legge in una nota del comando provinciale – risultano essere stati commessi da più persone riunite, che hanno agito per motivi abietti e futili (consistiti in un precedente diverbio dovuto all‘uso di uno spogliatoio presso il campo sportivo in cui si allenavano), approfittando di circostanze di tempo e di luogo tali da ostacolare la pubblica e privata difesa e si caratterizzano per la personalità estremamente negativa degli arrestati, tra l’altro giovanissimi, frequentatori di palestre ed esperti in arti marziali e pugilato, così da avere piena consapevolezza delle proprie abilità e della conseguente capacità di poter arrecare gravi conseguenze ai soggetti vittima delle loro aggressioni. L’attività d’indagine ha consentito di ricostruire la dinamica dell’evento e di raccogliere elementi gravemente indizianti nei confronti di tutti i presunti responsabili, attraverso l’esame dei testimoni, l’analisi dei sistemi di videosorveglianza e la correlata attività di riscontro”.
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