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Francavilla Fontana, maxi frode: Galiano presunto promotore

FRANCAVILLA FONTANA – Lui, il principale indagato, è accusato di essere il promotore e il capo di una presunta associazione per delinquere finalizzata a frodare le assicurazioni capace di falsificare atti pubblici e pilotare testimonianze. Eppure, al fianco di Luigi Galiano, avvocato, consigliere Comunale ed ex vice sindaco di Francavilla Fontana, ci sarebbero stati, con ruoli diversi, altri avvocati, persino medici. Infine, centinaia di clienti. Ovvero, gente assoldata, secondo l’accusa, per inscenare finiti incidenti stradali attraverso un presunto ed oliato sistema.

“Ponci” ed estorsione: le indagini

È una maxi inchiesta quella della Procura di Brindisi e della Guardia di Finanza della Compagnia di Francavilla Fontana che, alle prime luci dell’alba, come disposto dal Gip Maurizio Saso su richiesta del procuratore aggiunto Antonio Negro e del sostituto procuratore Francesco Carluccio, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 12 soggetti. Di questi, cinque sono stati condotti in carcere, tra cui, appunto, lo stesso Galiano. Candidato sindaco, vicesindaco e assessore durante il governo cittadino guidato da Maurizio Bruno, attualmente consigliere Comunale di opposizione per il gruppo Francavilla Popolare. Le indagini dei finanzieri avrebbero svelato il criminoso disegno ordito proprio dal noto avvocato, per l’accusa a capo di una associazione per delinquere composta da altri avvocati, in primis i colleghi dello studio di piazza Giovanni XXIII,ma anche da un medico, pure lui con un passato nelle istituzioni, e altri soggetti che, nell’arco di almeno 6 anni, avevano denunciato alle compagnie assicuratrici decine di presunti falsi incidenti stradali, producendo falsi certificati medici di Pronto Soccorso ed altri falsi certificati di prolungamento di malattia.

Per attuare il piano, il presunto gruppo ricorreva a testimonianze false, almeno 32 i casi accertati secondo la procura, che poi venivano candidamente rese davanti ai Tribunali e agli uffici del Giudice di Pace. Il presunto giro di soldi era importante, con le compagnie assicurative costrette ad erogare indennizzi per danni a cose e persone inesistenti. Perché inesistenti erano i sinistri stradali denunciati, aventi per protagonisti “attori” assoldati alla causa. Nelle carte, ci finisce anche un episodio di estorsione aggravata, – sempre presunto, s’intende – che i sodali avrebbero messo in atto con l’aiuto di due pregiudicati. Vittime i beneficiari di un risarcimento assicurativo costretti, secondo le indagini, a rendere il dovuto compenso agli organizzatori della frode. Sotto la lente di ingrandimento della finanza 61 sinistri stradali denunciati tra il 2015 e il 2019, per un totale di 162 indagati: l’articolato sistema di “ponci” sarebbe andato avanti per almeno 6-7 anni.

Indagate 162 persone

Detto dell’associazione contestata a Galiano e ai principali indagati, a vario titolo sono coinvolte 162 perone, per ipotesi di reato che spaziano dalla frode in danno di compagnie assicuratrici fino alla falsità ideologica di certificati medici falsa testimonianza, oltre alla corruzione in atti giudiziari. Galiano, difeso dall’avvocato Giancarlo Camassa, questa mattina, è stato condotto nel carcere di Brindisi. Nel collegio difensivo, anche gli avvocati Pasquale Franco Fistetti, Antonio Andrisano, Luca Mangia e Michele Fino. Nei prossimi giorni, per Galiano e gli altri indagati, l’interrogatorio in cui potrà emergere la sua verità.

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