I cittadini continuano a essere vessati da cartelle di pagamento emesse dal Consorzio di Bonifica dell’Arneo a fronte di lavori mal eseguiti o mai realizzati. A ciò si aggiunge la beffa: il ricorso, per un proprietario di piccoli appezzamenti, costa più della cartella. L’ultima segnalazione arriva da Loredana Cinefra di Francavilla Fontana. La stessa si rivolge direttamente al governatore pugliese ponendo alcune domande.
“Vorrei sapere – scrive Cinefra – perché il nostro presidente Emiliano ha autorizzato, dando il via libera, il consorzio di Bonifica dell’Arneo, ad agire tramite l’Agenzia delle Entrate per la riscossione di importi su un servizio che i cittadini, possessori di terreni agricoli non vedono effettuare nelle proprie proprietà? Perché poi dobbiamo pagare una tassa se non usufruiamo di un servizio? Una tassa che potrebbe magari raddoppiare o triplicare nel prossimo futuro. Potrei agire legalmente, però l’importo della mia cartella è pari a 20,88 euro. Andare a fare un’azione legale comporterebbe una spesa di almeno 200 euro. Perché dovrei pagare o sostenere queste spese per avvalermi dei miei diritti e non essere schiacciata da un sistema politico che impone il pagamento di cartelle esattoriali? Rimango in attesa di risposte”.
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