FOGGIA – La mancata promozione in Serie B del Foggia potrebbe essere la causa del nuovo episodio di intimidazione e violenza nei confronti di Davide Di Pasquale. A poche ore dalla sconfitta a Lecco, quando è sfumato il sogno cadetto, qualcuno si è introdotto nello stadio Zaccheria dov’era parcheggiata la Jeep del capitano Davide Di Pasquale e ha sparato tre colpi di pistola sul finestrino del conducente.
Di Pasquale, che a Lecco era in panchina, è arrivato con i compagni nel pomeriggio di lunedì 19 giugno a Foggia, dove i supporter dei rossoneri, compresi gli ultras, lo avrebbero incontrato assicurando che le tifoserie non c’entrano e che non si tratterebbe di una ritorsione. Sull’accaduto sta indagando la Digos utilizzando anche le immagini del circuito di videosorveglianza dello stadio.
L’episodio contro il difensore, 33 presenze in stagione, è l’ennesimo nei confronti dei calciatori del club foggiano, in passato vittime di altre intimidazioni, e non solo, tanto da indurre il presidente dell’Assocalciatori, Umberto Calcagno, a sollecitare un impegno “a non abbassare la guardia e fermare la piaga delle violenze e delle intimidazioni che vanno ad offuscare lo spettacolo sportivo”.
Nel 2020 finì nel mirino l’allora capitano del Foggia, Federico Gentile, centrocampista, al quale fu incendiata la porta di casa mentre stava guardando la tv con le figlie piccole sul divano, a pochi metri dalle fiamme. Gentile si accorse dell’incendio perchè vide entrare del fumo e riuscì a spegnere in tempo il rogo. La porta fu completamente distrutta e l’interno dell’abitazione danneggiato.
Andando indietro di un anno, nel 2019, altre violenze furono compiute dopo la sconfitta dei rossoneri nel derby di Serie B con il Lecce. In una sola notte si registrarono tre intimidazioni: contro l’attaccante Pietro Iemmello e il centrocampista Massimo Busellato, e contro i due patron, i fratelli Fedele e Franco Sannella, proprietari del pastificio Tamma. Quella notte fu prima incendiato il suv di Iemmello e poi, poco prima dell’alba, due grossi petardi furono lanciati contro la Maserati dei fratelli Sannella e nel giardino della villetta di Busellato.
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