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“Foggia siamo noi, uniti sotto l’Icona Vetere”

Il messaggio di Monsignor Ferretti alla città per la solennità del 21 marzo 2025

«Foggia siamo noi, care sorelle e fratelli. Non sono altri, siamo noi. E ne siamo la parte migliore». Con queste parole Monsignor Giorgio Ferretti si è rivolto alla città, in occasione della solennità dell’Icona Vetere, celebrata il 21 marzo 2025. Alla presenza delle autorità, dei sacerdoti e di una comunità raccolta e attenta, il Vescovo ha lanciato un forte messaggio di responsabilità e coesione.

Rispetto per la terra e la giustizia

Ferretti ha invitato tutti ad amare la natura di questa terra benedetta, il grano, i frutti, l’acqua preziosa. Ma ha anche denunciato il degrado causato dai rifiuti, l’indifferenza di fronte alle eco-mafie e lo sfruttamento del caporalato. «Questa terra ha sete di acqua e di giustizia — ha detto — e non possiamo più attendere: è tempo di agire insieme, con serietà e rapidità».

Legalità e rispetto reciproco

Il vescovo ha poi indicato la strada della legalità, richiamando l’esempio di San Giuseppe: vivere onestamente, rispettando le regole e opponendosi a prepotenze, violenze e ingiustizie. «Possiamo scegliere di essere arroganti e furbi, oppure giusti e solidali. Sta a noi».

Dal “mio” al “noi”

Monsignor Ferretti ha messo in guardia contro l’individualismo, il sospetto e il rancore, invitando a costruire una comunità forte e unita. «Non gridiamo solo “io” o “mio” — ha detto —, ma impariamo a dire “noi”, con gentilezza e collaborazione».

Uniti nel dolore e nella speranza

Il pensiero del vescovo è andato anche ai giovani tifosi morti a Potenza, sottolineando la forza di una città che si è stretta nel dolore collettivo. «Se vogliamo stare presso le croci di questo mondo, dobbiamo farlo insieme. Le mafie, le guerre, l’inaccoglienza si sconfiggono con un’alleanza tra tutti noi».

Benedizione alla città

Infine, Monsignor Ferretti ha invocato la benedizione del Signore e l’intercessione della Madonna, patrona di Foggia: «Benedica le nostre famiglie, i giovani, gli anziani, i malati e i più poveri. Benedica i nostri sforzi per costruire una terra più bella e umana».

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