FOGGIA – Lo 0-0 contro il Potenza, alla diciassettesima giornata, ha evidenziato un dato che deve far riflettere: quello del Foggia è il secondo peggior attacco del campionato. Il momento non è dei migliori ed il reparto offensivo non si sta rivelando all’altezza della situazione: 15 gol realizzati in 17 gare, una media di 0.9 reti a partita. Si tratta di difficoltà oggettive, la squadra di Cudini crea poche occasioni concrete, con il solo pregio di saper sfruttare i calci piazzati, non fa testo il rigore fallito da Peralta: lo dimostrano i tre gol realizzati da Salines, un difensore che diventa falco d’area alla battuta dei corner. Basti pensare che tre delle ultime quattro marcature siano arrivate proprio su calcio da fermo. Tounkara non convince affatto, Embalo non è quasi mai al meglio della condizione, Beretta è un lungodegente, Tonin e Peralta provano a dar qualità pur non essendo bomber di razza.
La disillusione dell’ultimo mese e mezzo ha fatto emergere alcune lacune di un organico giovane ed allestito in tarda estate, l’effetto sorpresa mantenuto fino alla vittoria contro il Brindisi, datata 14 ottobre, è ormai svanito: la squadra non è più la stessa, la prevedibilità sta diventando una caratteristica negativa dei satanelli. Da salvare resta forse la solidità della quinta miglior difesa del torneo, artefice della maggior parte dei punti totalizzati in quest’ultimo scorcio di campionato.
I numeri, in termini di risultati, non sorridono affatto: una sola vittoria nelle ultime dieci gare, fanno da contorno 4 pareggi e ben 5 sconfitte. In vista del sentito derby contro il Cerignola, che ai tifosi rossoneri ricorda ben altre emozioni, la società avrebbe confermato la fiducia a tempo nei confronti di Mirko Cudini. La pazienza della piazza sta però diminuendo: al “Monterisi” servirà una svolta.
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