All’alba di domenica 2 giugno è iniziata l’evacuazione dei circa 8.000 residenti della zona rossa delimitata a 430 metri dal cantiere di via Spalato a Foggia, dove è stato rinvenuto un ordigno bellico.
Le operazioni, svolte nel corso della mattinata, coordinate dalla prefettura con il supporto delle forze dell’ordine, vigili del fuoco, Asl, Comune e Croce Rossa. I volontari della protezione civile Radio Club Marconi hanno assistito le persone con ridotta mobilità, trasportandole presso parenti o punti di accoglienza.
Molti residenti hanno lasciato le loro abitazioni nelle prime ore del mattino. “Abito proprio sopra la bomba,” ha detto un residente. “Sono state settimane di paura. Spero che finisca presto. Ora vado dai miei figli e poi vedremo”.
Alcuni sono andati via già nella serata di sabato 1° giugno dopo l’interruzione dell’acqua, seguita questa mattina da quella della corrente elettrica e del gas. Tutte le auto nella zona rossa sono state rimosse e l’area è sorvegliata dalle forze dell’ordine, con l’ausilio di droni per prevenire episodi di sciacallaggio.
In piazza Cavour, nel centro cittadino, è stata allestita una postazione medica assistita della Croce Rossa Militare. Nei punti di accoglienza sono state ricevute le persone che non hanno un altro luogo dove trascorrere le ore necessarie per la rimozione dell’ordigno, che sarà fatto brillare in una cava di Lucera, a circa 20 chilometri da Foggia.
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