Foggia, 25 anni fa il crollo di Viale Giotto

Una notte lunga 25 anni. Perché lo shock e il dolore per quell’immane tragedia non sono mai stati seppelliti insieme alle 67 vittime. E da quella notte accompagnano la vita delle famiglie spezzate e dell’intera comunità.

E’ un luogo molto triste che va rispettato. La memoria anche di queste catastrofi va mantenuta”. Lo ha detto l’arcivescovo di Foggia monsignor Giorgio Ferretti durante il momento di raccoglimento preghiera che si è tenuto nel giardino della memoria di viale Giotto in occasione dell’anniversario del crollo del palazzo che l’11 novembre di 25 anni fa provocò la morte di 67 persone.

Fu la più grande tragedia dal dopoguerra per la città di Foggia. “La maledizione degli uomini – ha aggiunto l’arcivescovo – è che dimenticano e che fanno gli stessi errori ogni anno. Facciamo memoria con il cuore come il grande cuore che è qui nel giardino e che riporta i nomi delle 67 vittime, tutti figli della nostra città che oggi sono in cielo e stiamo vicini alle famiglie delle vittime”.

“Commozione, emozione e solidarietà fraterna e cristiana autentica che c’è intorno a questo civico 120 che non c’è più e a tutte le famiglie delle 67 vittime che alle 24 ricorderemo con i rintocchi delle campane della cattedrale e della casa comunale “, ha sottolineato la sindaca Maria Aida Episcopo.

”Si tratta di un dolore per uno dei più grandi disastri edilizi della storia contemporanea – continua la prima cittadina. Induce tanti interrogativi sulla sicurezza, sull’oculatezza delle gestioni e la vittimizzazione secondaria, ovvero sui superstiti condannati ad un grande dolore per cui a loro giunga il nostro affetto”.

“Esorto i cittadini foggiani ad insegnare ai più giovani cosa è accaduto in questo luogo 25 anni fa. È un luogo sacro”, ha esortato inoltre il presidente del comitato vittime di viale Giotto Mimmo Caldarulo. Allo scoccare della mezzanotte, in sincronia suoneranno le campane di palazzo di città e della cattedrale (in rappresentanza di tutte le chiese della città): venticinque i rintocchi quanto gli anni trascorsi dall’11 novembre del 1999.

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