Finti finanzieri rapinano imprenditore, un arresto anche nel tarantino

I Carabinieri di Ascoli Piceno, coadiuvati dai colleghi di San Benedetto del Tronto e Taranto, hanno arrestato tre persone perché ritenute responsabili, in concorso tra loro, di rapina pluriaggravata ai danni di un imprenditore avvenuta ad Ascoli Piceno

La sera del 27 aprile scorso, l’imprenditore, nel rientrare a casa, venne raggiunto da due persone che si qualificarono come appartenenti alla Guardia di Finanza indossando pettorina e cappello con scritta e simboli istituzionali. Annunciando un’ispezione fiscale, una volta nell’abitazione, i finanzieri si fecero aprire la cassaforte e consegnare oltre 10mila euro in contanti e un orologio Rolex.

Dopo il colpo, immobilizzarono l’imprenditore legandogli polsi e caviglie e bloccandogli la bocca con del nastro adesivo per evitare che potesse subito chiamare le Forze dell’Ordine, minacciandolo di fare del male ai suoi familiari se avesse denunciato. Riuscito a liberarsi, l’imprenditore ha contattato i Carabinieri di Ascoli Piceno i quali avviarono subito le indagini dirette dalla Procura di Ascoli Piceno.

Le complesse e articolate attività di indagine permisero agli investigatori di raccogliere “gravi indizi di colpevolezza nei confronti della moglie dell’imprenditore (erano separati, ndr) e del fratello di lei quali organizzatori della rapina, e di una terza persona come esecutore materiale unitamente ad altro soggetto in corso di identificazione”.

Due dei tre arrestati sono stati rintracciati a San Benedetto del Tronto, mentre il terzo in provincia di Taranto e sono stati associati nelle carceri ei Ascoli Piceno, Teramo e Taranto, in attesa degli interrogatori di garanzia.

Nel corso delle perquisizioni eseguite in provincia di Taranto a carico del soggetto ritenuto essere uno degli esecutori materiali della rapina, è stato rinvenuto un quantitativo di cocaina e due pistole illecitamente detenute, con conseguente arresto in flagranza per possesso al fine di cessione di sostanza stupefacente e alla illecita detenzione di armi. Le indagini proseguono ai fini della completa ricostruzione dei fatti e delle responsabilità.

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