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Santa Caterina, 124mila euro per riqualificare il porticciolo: sarà un mercatino del pesce

NARDO’- Il porticciolo della marina di Santa Caterina sarà riqualificato e diventerà un mercatino del pesce a chilometro zero grazie a un finanziamento di circa 124 mila euro (risorse del Po Feamp 2014-2020 ottenute tramite un bando del Gal Terra d’Arneo).

Infatti, l’amministrazione comunale inaugurerà a breve i lavori di adeguamento e miglioramento del punto di sbarco e della banchina di ormeggio, proprio con l’obiettivo di favorire la vendita diretta del pesce fresco e quindi la sua tracciabilità e, più in generale, di migliorare le condizioni in cui operano i pescatori professionisti in termini di sicurezza e igiene. L’intervento, progettato dall’ingegnere Michele Durante e dalla società ProTea s, è stato affidato alla ditta Atim s.r.l., che nelle prossime settimane aprirà il cantiere.

“Punto di sbarco adeguato e sicuro”, l’assessore Alemanno e il consigliere Manieri

“Questo- dicono l’assessore alle Politiche comunitarie Giuseppe Alemanno e il consigliere delegato al Commercio e alle Attività produttive Lelè Manieri- è un progetto molto interessante per i pescatori di Santa Caterina e per gli amanti del pesce fresco e del cibo di qualità, L’obiettivo è quello di avere finalmente un punto di sbarco adeguato e sicuro e la possibilità di vendere direttamente al consumatore i prodotti, nella logica della filiera corta e della tracciabilità. Il porticciolo diventerà un piccolo mercatino del pesce a km zero, che ovviamente ha una sua valenza economica e ambientale”.

Nel dettaglio, si prevede di attrezzare il molo con acqua corrente e illuminazione tramite colonnine erogatrici, con pavimentazione lavabile e con bancali amovibili per la vendita diretta del pescato. Saranno sostituiti gli ormeggi esistenti, ormai degradati, e sarà realizzato un adeguato sistema di parabordi sulla banchina. Saranno anche realizzati alcuni vani da adibire a deposito per i pescatori e una zona attrezzata per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti provenienti dalle attività di pescato. La commercializzazione del pesce fresco sarà nel rispetto delle norme igieniche e di sicurezza dei luoghi di lavoro. Una particolarità dell’ipotesi progettuale infine è quella di aver riservato un’area, da assegnare poi in concessione tramite bando, per utilizzi di tipo turistico e ricreativo.

“Importanza straordinaria dell’intervento”, l’assessore ai Lavori pubblici Capoti

“Per chi ha a cuore il decoro di un luogo magico come il porticciolo di Santa Caterina – puntualizza l’assessore ai Lavori pubblici Oronzo Capoti – questo intervento ha una importanza straordinaria. Il vecchio punto di sbarco sarà attrezzato con acqua corrente e illuminazione, con ormeggi nuovi e con un sistema adeguato di parabordi, oltre al vano deposito, all’area di vendita e allo spazio rifiuti. Un progetto che soprattutto i pescatori della nostra marina attendono da sempre”.

L’intervento è necessario per adeguare il punto di sbarco alle norme di settore e, in un’ottica di filiera corta, per consentire la vendita diretta del pescato. Il mercato agroalimentare, infatti, è caratterizzato dalla presenza di intermediari (commercianti all’ingrosso, trasportatori, ecc.) tra produttore e consumatore. Nel settore ittico, il pescatore non ha quasi più un contatto diretto con il consumatore finale, spesso a discapito del pesce, che rischia di perdere qualità e gusto lungo le tappe della filiera. Il progetto incoraggia proprio la filiera corta, priva di intermediari, con consumatori e pescatori veri attori della “scena” agroalimentare. Il pesce, dunque, diventa a km zero, qualitativamente controllato e scelto sulla base del rapporto diretto con il pescatore. Infine, la filiera corta ha un vantaggio notevole dal punto di vista ecologico, perché prevede una forma di pesca sostenibile, non massiva, senza sprechi, maggiormente rispettosa degli habitat marini e del mare.

“Recupero identitario del luogo caratteristico”, l’assessore alle Marine Puglia

“Ci sarà- dice, infine, l’assessore con delega alle Marine Giulia Puglia– una rivalutazione generale del luogo, un recupero identitario di questo angolo caratteristico e di tutta la marina. Un’altra grande opportunità del Gal che l’amministrazione ha sfruttato a dovere, con ripercussioni sul piano del decoro e anche economico, aggiungendo un pezzo al mosaico della generale riqualificazione di tutte le nostre marine”.

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