Come un buon diesel, Oliver Kragl ha impiegato qualche giornata per completare la sua fase di rodaggio. Un inizio di stagione a giri bassi per l’esterno tedesco, relegato ai margini durante la gestione Danucci. Appena 149 minuti nelle prime cinque uscite: numeri da comprimario più che da trascinatore, per un calciatore fortemente voluto dal presidente Giuseppe Di Benedetto. L’esonero del tecnico ex Brindisi, però, ha rimescolato le carte sia per Kragl che per la Fidelis Andria.
Giuseppe Scaringella, infatti, lo ha subito piazzato al centro del villaggio, trasformando l’ex Foggia e Trapani in uno degli uomini imprescindibili della sua Fidelis. E Kragl sa come ripagare la fiducia: lo ha fatto con tre reti consecutive, una dietro l’altra, incise come sigilli di una rinascita personale e collettiva. Le vittime? Nardò, Ugento e infine Manfredonia, contro cui si rivela decisivo grazie a una sassata su punizione. Un gesto tecnico che riassume le qualità di chi sa fare la differenza nei momenti cruciali.
Questa storia, però, non parla solo di freddi numeri e statistiche: l’inversione di marcia è stata netta, con Kragl capace di superare le prime difficoltà e dimostrare quanto la sua presenza possa essere determinante per la Fidelis. Oggi, mentre il motore di Kragl sembra viaggiare a pieno regime, Andria comincia a intravedere i frutti di un investimento che, pur partendo in sordina, si sta rivelando un valore aggiunto inestimabile.
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