Una Fidelis Andria diversa ma comunque vincente. E’ questo quanto emerge dalla prima apparizione del 2025 della formazione biancoazzurra che ha fatto proprio il derby contro il Fasano, tenendo il passo delle altre prime due della classe ma soffrendo forse più di quanto chiunque si sarebbe aspettato. Vero, dall’altra parte del campo c’era un avversario in grande salute, reduce da cinque risultati utili consecutivi, ma comunque i federiciani sono sembrati lontani dalla loro forma migliore e alla fine per portarla a casa hanno dovuto fare affidamento su un paio di super interventi del loro estremo difensore Esposito.
Poco male, niente drammi: non sempre si può essere al top e, come già accaduto nell’ultima del 2024 contro la Palmese, vincere nelle giornate in cui sei meno brillante è senza dubbio ancora più importante che farlo quando tutto funziona alla perfezione ai fini del traguardo conclusivo. Anche questo tassello fa parte di un percorso di maturità che può portare la squadra di Scaringella a lottare fino in fondo per il ritorno tra i professionisti.
Sugli scudi, con il reparto offensivo più in affanno, la tenuta di una fase difensiva che per la seconda gara di fila è riuscita a mantenere la porta di Esposito imbattuta: contro gli uomini di Agovino per la Fidelis è arrivato l’ottavo clean sheet nelle ultime tredici giornate, quelle disputate sotto la gestione Scaringella, tecnico i cui numeri continuano a essere strabilianti. Importante anche aver ritrovato la vena realizzativa di Jallow, uno a cui il Fasano evidentemente deve portare bene: due dei tre gol complessivamente realizzati sono arrivati proprio contro i biancoazzurri della Selva, anche se su quello di domenica continuano ad aleggiare i dubbi per un probabile pallone uscito sull’assist di Imputato.
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