PALO DEL COLLE – Aveva solo 23 anni, quella sera in cui la sua giovane vita, piena di entusiasmo e amore, fu stroncata per mano di un assassino che non si rassegnava a non poterla avere tutta per sé. La storia di Santa Scorese, uccisa sotto casa la sera del 15 marzo 1991, a Palo del Colle, vive ancora oggi. L’episodio viene definito come il primo femminicidio in Puglia ma forse ce ne sono stati altri precedentemente ma non definiti tali, quando la donna era ancora considerata inferiore all’uomo e i reati come atti persecutori o stalking forse non erano neanche definiti sui manuali. Il ricordo di Santa vive ancora nelle tante manifestazioni che la sua famiglia, sua sorella Rosa Maria su tutti insieme alla mamma Angela e al papà Pietro, portano avanti nelle scuole e non solo. Una vita dedicata agli altri quella di santa, molto vicina alle missioni e a fare del bene guardando sempre agli ultimi. E nonostante le segnalazioni alle forze e gli atti persecutori da oltre due anni, nessuno aveva sentito il suo grido d’aiuto. Giuseppe Di Mauro, l’autore dell’omicidio di Santa Scorese, oggi è ai domiciliari per stalking. E non per l’assassinio ma per aver continuato a inviare lettere minatorie alla sorella Rosa Maria. Intanto, negli anni, il bene di Santa si è trasformato in un processo di beatificazione. Oggi Santa è serva di Dio
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