Clelia Ditano

Fasano, un indagato nell’inchiesta sulla morte di Clelia Ditano

La Procura di Brindisi ha aperto un’indagine sulla tragica morte di Clelia Ditano, la giovane di 25 anni deceduta nella notte tra domenica e lunedì scorsi dopo una caduta di oltre 10 metri dal vano ascensore della palazzina in cui abitava con i genitori in via Piave a Fasano (Brindisi).

Gli accertamenti tecnici inizieranno dall’ascensore per verificarne le cause del malfunzionamento e la regolarità delle autorizzazioni, oltre ad esaminare il telefonino della ragazza. L’ipotesi di reato è omicidio colposo. In vista dell’autopsia, che sarà affidata nei prossimi giorni ai medici legali Stefano Duma e Domenico Urso, è stato notificato un avviso di garanzia all’amministratore della palazzina, di proprietà di Arca Nord Salento, difeso dall’avvocato Pasquale Di Natale. Le indagini sono condotte dalla pm Livia Orlando.

L’inchiesta punta a ricostruire gli ultimi istanti di vita di Clelia Ditano. Dopo essere salita in casa per lasciare la borsa e altri effetti personali, la ragazza intendeva tornare al piano terra ma è precipitata nel vuoto, poiché la cabina dell’ascensore non era presente al quarto piano come lei credeva.

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