FASANO – Cosimo Demola, operaio 48enne, è morto nella tarda mattinata di mercoledì 29 gennaio a causa di un incidente sul lavoro verificatosi all’interno dell’azienda Pollipoli di Fasano, azienda avicola sita a ridosso della 379, all’altezza di Torre Canne. L’uomo sarebbe rimasto schiacciato in un macchinario. Secondo quanto appreso, il tragico incidente si sarebbe verificato nel reparto di insacchettamento del concime. Sul posto, allertati dai colleghi della vittima, i carabinieri del comando provinciale di Brindisi e della locale stazione, gli esperti del Nucleo ispettorato del lavoro e i tecnici dello Spesal della Asl di Brindisi.
Procura di Brindisi apre un’inchiesta
La procura di Brindisi ha aperto un’inchiesta sulla morte di Cosimo Demola. L’autorità giudiziaria ha sottoposto a sequestro l’attrezzatura coinvolta nell’incidente. L’operaio sarebbe rimasto schiacciato in un macchinario nel reparto imballaggi. La salma è a disposizione della magistratura.
Dura denuncia dei sindacati
La morte di Cosimo Demola riaccende il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e che viene duramente denunciata dai sindacati.
In una nota congiunta, Massimo Di Cesare, segretario generale della Cgil Brindisi, e Gabrio Toraldo, segretario generale della Flai Cgil Brindisi, esprimono “profonda amarezza e dolore” per l’accaduto, manifestando vicinanza alla famiglia della vittima, ai colleghi e a quanti oggi piangono una perdita “insensata”. “Di fronte a questa nuova tragedia – affermano i sindacalisti – lanciamo un grido di dolore e di denuncia: non possiamo più tollerare che il lavoro, fonte di dignità e sostentamento, si trasformi in una condanna a morte. Quante altre vite dovranno essere sacrificate prima che la sicurezza sul lavoro diventi una priorità assoluta?”. Le sigle sindacali chiedono un intervento immediato delle istituzioni competenti – Nil, Inail e Asl – per rafforzare i controlli e garantire il rispetto delle norme di sicurezza. “Non accettiamo più silenzi, ritardi e omissioni. L’assenza di controlli e di investimenti nella sicurezza sta condannando i lavoratori a rischi inaccettabili”, denunciano. Infine, il monito: “Le leggi esistono, ma devono essere applicate con rigore. La formazione, la prevenzione e il rispetto delle norme non possono più essere considerati un costo, ma devono diventare una priorità assoluta”.
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