Uccio De Santis, attore e comico pugliese, è stato condannato a un anno e due mesi di reclusione (pena sospesa) per aver fornito alla Guardia di Finanza, su specifica richiesta in sede di verifica fiscale, “documenti falsi” e “dati e notizie non rispondenti al vero”.
Nello specifico, avrebbe formato a posteriori “fatture ad hoc – si legge nel capo di imputazione – fatte apparire come emesse da altro soggetto economico”, cioè la cooperativa ‘Idea comunicazione e spettacolo’, di cui era presidente, “allo scopo di ‘legittimare’ fiscalmente incassi e/o prestazioni artistiche conclusi ‘in nero'”.
De Santis avrebbe anche formato “mendaci ricevute per rimborso spese, intestate a (ignari) soci lavoratori” della cooperativa Idea, che “ne disconoscevano il contenuto e la sottoscrizione” e altre fatture – sempre intestate alla cooperativa Idea – “allo scopo di documentare fiscalmente compensi del proprio lavoro autonomo”.
I fatti contestati a De Santis, per il quale il Tribunale ha riconosciuto le attenuanti generiche, risalgono al 2017. Il giudice che ha firmato la sentenza, Antonio Donato Coscia, ha assolto l’attore per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici (per l’accusa commesso tra il 2013 e il 2017) perché “il fatto non sussiste”.
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