“Un miliardo di euro, risorse pubbliche, si aggiunge alle già consistenti somme investite nello stabilimento per sostenere il privato alle prese con problemi di liquidità. Intanto neanche un euro viene stanziato per i lavoratori diretti, dell’appalto e per i cassintegrati ex Ilva in Amministrazione Straordinaria”. Lo afferma Francesco Rizzo, coordinatore provinciale dell’Usb di Taranto, intervenendo sulla vertenza ex Ilva e auspicando che parte del finanziamento previsto dal Dl Aiuti bis “serva per sostenere l’appalto dell’acciaieria, in grandissima crisi economica, dove l’effetto a catena è inevitabile. Acciaierie d’Italia non paga le aziende e le aziende non pagano i dipendenti, facendo precipitare i lavoratori e le loro famiglie in una situazione di pesante difficoltà”.
”A fronte di miliardi di euro buttati in una fabbrica che da dieci anni continua a perdere produzione e occupati, facendo crescere il numero delle unità in cassa integrazione, l’unica cosa seria da fare è aprire un tavolo di discussione per mettere in campo misure atte a risolvere il danno che tutti i lavoratori (dipendenti diretti, dell’appalto ed ex Ilva in As) stanno subendo – prosegue Rizzo, che poi rivolge un invito a Regione e Comune “affinché si apra un tavolo di confronto, come ha mostrato di voler fare il presidente Emiliano, ma che permetta di affrontare, oltre al tema della decarbonizzazione, proprio le questioni di diretto interesse dei lavoratori”.
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