Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, ha inviato una lettera alla premier Giorgia Meloni, ai ministri Urso, Calderone, Giorgetti, all’Ad di Invitalia e per conoscenza ad Acciaierie d’Italia e ai commissari di Ilva in amministrazione straordinaria, manifestando disappunto per la comunicazione con la quale l’azienda annuncia ai lavoratori la cassa integrazione straordinaria “dove, nella parte sinistra, vi è un simbolo con una sdraio e il sole”.
“Lo riteniamo – osserva Palombella – un atto offensivo e irrispettoso nei confronti dei lavoratori e delle loro famiglie. Chiediamo alle istituzioni di prendere i necessari provvedimenti e un incontro, nel più breve tempo possibile, con il ministro Urso al ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Sit-in di protesta a Taranto organizzato da Uilm e Usb con i lavoratori di Ilva in amministrazione straordinaria che al momento risultano al di fuori del perimetro aziendale nonostante la promessa di reintegro contenuta nell’accordo del 6 settembre 2018. I manifestanti hanno tenuto un presidio sotto la sede della prefettura e poi hanno effettuato un blocco stradale davanti ai due ingressi del museo archeologico MArTA in concomitanza con l’inaugurazione dell’esposizione del gruppo scultoreo ‘Orfeo e le sirene’, alla presenza del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Una delegazione ha incontrato il prefetto, Demetrio Martino, a cui è stato chiesto di portare le istanze di lavoratori e sindacati al ministro delle Imprese Adolfo Urso. Successivamente è arrivata la convocazione dal Mimit per un incontro in videoconferenza che si terrà il 27 aprile alle ore 11. Uilm e Usb, a differenza di Fim, Fiom, Ugl Metalmeccanici e Fismic, hanno scelto di non firmare l’accordo sindacale sulla proroga della cassa integrazione straordinaria in Acciaierie d’Italia. “Sappiamo bene – ha dichiarato il segretario generale della Uilm di Taranto Davide Sperti – che il ministro della Cultura non è certo il nostro interlocutore, ma approfittiamo della presenza di un rappresentante del governo oggi a Taranto per lanciare un segnale forte e manifestare la nostra grande preoccupazione. Vogliamo che si sappia che dopo l’accordo sulla cassa al ministero del Lavoro non sono a rischio solo i 1.600 cassintegrati dell’amministrazione straordinaria ma anche i 2.500 dipendenti di Acciaierie d’Italia che adesso vengono sospesi dal lavoro e collocati in cassa e poi c’è la situazione drammatica dell’appalto”.
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