TARANTO – “Acciaierie d’Italia si è accorta solo all’ultimo che mancava il refrattario dell’acciaieria 1, data in ripartenza nelle prossime ore, e così i lavoratori, che da mesi stanno in cassa integrazione e che erano stati richiamati per tornare in fabbrica, sono stati invitati a restare ancora a casa proseguendo la cassa integrazione. Assurdo”. Lo dichiara ad AGI Davide Sperti, segretario Uilm Taranto. “Tra manutenzione ed esercizio di quest’impianto, sono interessate fra le 350 e le 400 persone”.
“La ripartenza dell’acciaieria 1 ci era stata annunciata dall’azienda ed ora è annullata”, lamenta il sindacalista. “Questo è uno dei tanti motivi per i quali torniamo a chiedere che ArcelorMittal sia allontanata definitivamente dalla gestione dell’ex Ilva. Ci troviamo ormai di fronte ad una palese inaffidabilità e incapacità, con uno stabilimento, quello di Taranto, lasciato andare alla deriva mentre altrove la multinazionale Mittal investe”.
“L’acciaieria 1 sarebbe dovuta ripartire tenendo per ora in funzione anche l’acciaieria 2. In un secondo momento si sarebbe visto se fermare l’acciaieria 2, dove un convertitore è a fine campagna e su un altro, per problemi tecnici, si sta intervenendo”, ricorda Sperti. “Fatto sta che l’acciaieria 1 resta ancora ferma. Stessa cosa per tanti altri impianti del siderurgico di Taranto. E la cassa integrazione straordinaria continua”.
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