“Cerchiamo di fugare i dubbi e smontare le aberrazioni che qualcuno ha volutamente utilizzare per giustificare il “non voler assumersi responsabilità” nel siglare l’accordo sulla CIGS per i lavoratori di Acciaierie d’Italia, il giorno 29 marzo 2023”, queste le dichiarazioni di Alessandro Dipino della Segreteria Provinciale UGL Metalmeccanici di Taranto.
I punti che secondo UGL Metalmeccanici hanno spinto a siglare l’accordo, sono stati:
1. La certificazione che non ci siano esuberi strutturali relativo alla procedura;
2. il riconoscimento ai lavoratori posti in CIGS della piena Tredicesima mensilità, ricordando che ci sono lavoratori di Acciaierie d’Italia in CIGS “forzata” da anni che non percepiscono tredicesima;
3. la rotazione cogestita della Cigs attraverso incontri quindicinali con le RSU per verificare la più corretta ed equa rotazione;
4. il costante monitoraggio sull’utilizzo dello strumento della Cigs;
5. più chiarezza sull’utilizzo degli istituti contrattuali (Ferie, Permessi, Malattia, congedi, ecc) da parte dei lavoratori con verifica costante con le RSU;
6. l’internalizzazione di alcune attività lavorative;
7. impegno da parte del MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy – ex Mise) di convocare un tavolo per un confronto sul Piano industriale e Ambientale e sull’efficacia dell’accordo del 6 settembre 2018;
8. il poter partire da questi punti per cercare di ottenere qualcosa in più a giugno quando, per Taranto, si avvierà la richiesta di Cassa Integrazione in deroga.
“A chi mistifica la realtà con proclami inutili e dannosi, al fine di fare proselitismo puntando sulla disperazione dei lavoratori di ILVA in Amministrazione Straordinaria” rispondiamo con tatto e senza arroganza, che non ci appartiene, che non è’ ASSOLUTAMENTE vero che questo accordo certifica la fine dei lavoratori di ILVA in A.S., perché questo accordo riguarda esclusivamente i lavoratori attualmente in forza in Acciaierie d’Italia e nelle consociate. I Lavoratori ILVA in AS sono parte integrante del Piano Industriale sottoscritto nel 2018, che sarà argomento di discussione nel prossimo incontro al MIMIT, così come riportato al punto 7 dell’accordo del 29 marzo 2023.
L’accordo sottoscritto oggi sulla CIGS non ha alcun tipo di collegamento con i Lavoratori Ilva in Amministrazione Straordinaria”.
“È stata l’azienda”, prosegue Dipino, “a dichiarare che l’accordo “nascosto” tra Commissari e ArcelorMittal del 4 marzo 2020 prevede i lavoratori di Ilva in A.S. fuori dal perimetro aziendale, ipotesi per noi inaccettabile e che respingiamo al mittente, in quanto non firmatari di tale accordo e che l’unico accordo riconosciuto e sottoscritto è quello del 6 settembre 2018.”
“Se non avessimo siglato l’accordo, la CIGS sarebbe stata applicata ugualmente da parte dell’azienda ma in maniera unilaterale e senza ricevere nulla in cambio per i lavoratori oltre al fatto ben più grave che, arrivare senza un accordo all’appuntamento di giugno avrebbe potuto determinare, in caso di mancato accordo, l’apertura della procedura di avvio del licenziamento collettivo.”
“Auspichiamo che adesso la maggior parte dei lavoratori possa comprendere le motivazioni reali e ritenere legittimo ed importante sottoscrivere l’accordo”, conclude Dipino.
potrebbe interessarti anche
Premiazioni all’istituto “Mediterraneo” a Maruggio
Taranto, schiaffeggia collega infermiere al SS. Annunziata: «Mi scuso»
Ex Ilva Taranto, autotrasportatori bloccano portineria C
Utin, nuovi accordi per affrontare carenza medici
Scalera: “ASL Taranto chiede pagamenti per disdette di anni fa, Regione intervenga”
Taranto, giornata dell’albero al vivaio Leggiadrezze