ROMA – Dura presa di posizione del Senatore del Movimento 5 Stelle Mario Turco sulla vicenda Ilva. In una nota inviata alla stampa il numero due nazionale dei pentastellati, punta l’indice sull’altoforno 2 del siderurgico tarantino: “Oggi abbiamo avuto la riprova che i ministri Urso, Pichetto Fratin e Schillaci, riguardo all’ex Ilva di Taranto, stanno operando nel più totale menefreghismo rispetto alla salute dei lavoratori e dei cittadini. In Aula al Senato – prosegue Turco – non sono state date risposte in risposta a una mia interrogazione parlamentare, in merito ai contenuti del riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e alla possibilità di condizionare il riesame dell’Aia ad una nuova valutazione di impatto ambientale e sanitario. Per il momento sappiamo soltanto che il documento di sintesi “non tecnica” di questo riesame disegna un quadro disarmante per il futuro del sito produttivo, che prevede la riattivazione dell’altoforno n. 5 (il più grande d’Europa), il rifacimento dell’altoforno n. 3 e il suo riavvio, la riattivazione di due ulteriori batterie di cokeria che dovevano essere dismesse, e a seguire, come ciliegina sulla torta, la trasformazione dell’altoforno n. 2 in un vero e proprio inceneritore nel quale si prevede di bruciare persino materie plastiche e polimeri, fino a 60.000 t/anno. Insomma, conclude il senatore Turco, il nuovo corso dell’ex Ilva targato Meloni è all’insegna dell’inquinamento a gogo, altro che transizione green. Questo nonostante i rilievi dell’Oms di un anno e mezzo fa che fotografavano ancora precisi e residui rischi cancerogeni inaccettabili del sito industriale. E’ questa la visione green del governo Meloni sulla siderurgia: trasformare l’acciaieria più grande del Paese in una bomba ecologica. Nell’impunità più assoluta. grazie alla recente reintroduzione dello scudo penale. E poco importa se tra i tarantini l’incidenza delle morti premature legate all’inquinamento sia ancora elevata. Come M5s le nostre proposte le abbiamo messe in campo: urge un Accordo di Programma che preveda la chiusura delle fonti inquinanti sequestrate dalla magistratura, e adeguate tutele a favore dei lavoratori, delle imprese dell’indotto, del territorio, così come risorse per il risanamento ambientale. Senza dimenticare che grazie al governo Conte II ora ci sono anche le grandi opportunità del PNRR e del Just Transition Fund per continuare quel processo di riconversione economica, sociale e culturale, iniziato con il “Cantiere Taranto” proprio nel corso del governo Conte II, e che ora si è fermato. Per ora registriamo che il governo non sa che pesci prendere, e come al solito si affida alle soluzioni più semplicistiche del passato. E cioè quelle che portano avanti il copione che prevede di produrre inquinando”. Così in una nota il senatore Mario Turco, vicepresidente M5s.
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