“Ancora una volta lo Stato attraverso Invitalia viene in soccorso delle esangui casse di Acciaierie d’Italia”. Grida nuovamente allo scandalo, attraverso una nota, Antonio Surgo, il responsabile delle relazioni industriali per Taranto, Brindisi e Lecce del Mes (movimento socialista europeo), in merito al provvedimento contenuto nel decreto aiuti bis con il quale il Governo Draghi, alle battute finali, “immette nuova liquidità per sanare le falle della gestione Morselli”.
“Sarebbe logico aspettarsi che lo Stato acquisisse subito la maggioranza del capitale sociale e cacciasse l’amministratore delegato e il suo entourage, poco amati dalla città di Taranto perché hanno dimostrato solo di saper bene sperperare i soldi dei contribuenti italiani. – sostiene ancora Surgo -. La Morselli dovrebbe spiegare perché è contraria alla chiusura dell’area a caldo, tanto per fare un esempio. O perché intenderebbe replicare l’operazione di ritorno al lavoro di ingegneri che prima ha mandato via e poi ha riassunto con un notevole esborso di denaro?”.
“Sosteniamo l’azione politica del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci e del presidente della Regione Michele Emiliano che spingono per la necessità di rendere concreto e verificabile il processo di decarbonizzazione della fabbrica, cosi come proposto dall’Azienda e dallo stesso governo Draghi con l’impiego dei finanziamenti Europei del Just Transition Fund. Quello che non comprendiamo – conclude la nota di Surgo – è perché si riesce a mandar via un governo nel giro di poche ore e non si interviene nella stessa maniera esautorando il management per salvare la fabbrica e i suoi lavoratori”.
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