Fiom, Uilm e Usb hanno deciso di intraprendere un percorso di iniziative pubbliche per continuare la mobilitazione con l’obiettivo di cambiare l’attuale governance di Acciaierie d’Italia, condizione “assolutamente necessaria a garantire una transizione ecologica e sociale di un territorio che inevitabilmente non può continuare a subire ricatti da parte di Arcelormittal”. “È inaccettabile – dicono i sindacati – che il governo Meloni ceda alle pressioni della multinazionale e conceda ulteriori risorse pubbliche senza un indirizzo chiaro sul futuro ambientale e occupazionale del sito di Taranto”. Per il 28 dicembre, alle 09.30, le organizzazioni sindacali hanno invitato, nell’aula consiliare della Provincia di Taranto, Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto e presidente della Provincia, i sindaci dell’area ionica e Michele Emiliano, presidente della Regione, per programmare insieme alle istituzioni del territorio una giornata di mobilitazione a Palazzo Chigi entro il 13 gennaio 2023.
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