Sit-in dei lavoratori della ditta Lacaita (indotto ex Ilva) davanti ai cancelli dell’azienda, a Torricella (Taranto), nel giorno in cui è scaduta la copertura della cassa integrazione. L’azienda è in regime di concordato e non può garantire la continuità occupazionale.
“Assistiamo ad uno sgretolamento del tessuto industriale – sottolinea Pietro Cantoro della Fim Cisl – nel settore dell’appalto di Taranto, derivato da una mancata ripresa del livello produttivo nello stabilimento di Acciaierie d’Italia, che impatta violentemente nella tenuta di piccole e medie imprese prevalentemente mono committenti, che ormai alla deriva hanno utilizzato tutti i normali ammortizzatori sociali”.
La Fim Cisl, aggiunge, “registra una non tempestiva reattività della stessa azienda Lacaita nello stimolare più celeri risposte dalla macchina amministrativa e giuridica, e nell’intercettare e valutare percorsi e formule alternative di supporto per traghettare la complicata congiuntura. Visto il particolare frangente che determina la mancanza di copertura di un ammortizzatore sociale, di cui riteniamo che l’azienda debba farsi carico già a partire da questo lunedì 5 giugno, avevamo antecedentemente sollecitato sia l’intervento del commissario in capo al concordato, che successivamente alla task force regionale”.
Intanto, per martedì mattina, 6 giugno, la Fim Cisl ha “già dato disponibilità – conclude Cantoro – per un incontro aziendale, e parallelamente, spingerà per la convocazione di un tavolo presso la task force regionale, al fine di ricercare soluzioni praticabili. Non permetteremo mai che a pagare il prezzo di questa complicata vicenda, abbandonata e alla deriva, ormai non più sostenibile e che esaspera oltremodo una tensione sociale già elevata, sia sempre la parte più debole, i lavoratori”.
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