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Il tribunale di Potenza

Ex Ilva, parte a Potenza il maxi processo “Ambiente svenduto”

Il dibattimento, trasferito in Basilicata dopo l’annullamento della sentenza di primo grado da parte della Corte d’Assise d’Appello di Taranto, ripartirà da zero

Domani, venerdì 21 marzo, alle 9.30, inizierà davanti al gup Francesco Valente l’udienza preliminare del maxi processo “Ambiente svenduto”, relativo al presunto inquinamento causato dall’ex Ilva di Taranto. Il procedimento si svolgerà all’interno di tre aule del Palazzo di Giustizia di Potenza, appositamente attrezzate e collegate in videoconferenza.

Il processo, trasferito a Potenza dopo l’annullamento della sentenza di primo grado da parte della Corte d’Assise d’Appello di Taranto (sezione distaccata di Lecce), ripartirà da zero. Sono 23 gli imputati, tra cui Nichi Vendola, ex presidente della Regione Puglia, tre società e tre responsabili civili: la Regione Puglia, Riva Forni Elettrici Spa e Partecipazioni Industriali Spa in amministrazione straordinaria.

Le persone offese sono 282, tra cui 258 proprietari di abitazioni e altri edifici nell’area dell’ex Ilva, undici proprietari di allevamenti e un pescatore-mitilicoltore.

L’aula “Pagano” ospiterà il giudice, gli imputati, i difensori e i responsabili civili, mentre le aule “Ferrara” e “Coviello” saranno riservate a parti civili e persone offese. È stato disposto il divieto di accesso a pubblico e giornalisti, trattandosi di udienza camerale.

Il Comune di Potenza, per favorire ordine e sicurezza, ha accolto la richiesta della Questura mettendo a disposizione parcheggi nella zona della stazione di Potenza Centrale, con servizio navetta gratuito verso il Palazzo di Giustizia.

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