L’europarlamentare pugliese del Movimento 5 Stelle, Valentina Palmisano, ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea chiedendo interventi concreti a favore dei lavoratori dell’ex Ilva di Taranto e per la tutela delle attività economiche locali messe in crisi dall’inquinamento.
Produzione insufficiente e rischi occupazionali
Palmisano ha evidenziato come lo stabilimento di Acciaierie d’Italia, uno dei pochi impianti europei con ciclo integrale a carbone, necessiti di produrre almeno 6 milioni di tonnellate di acciaio all’anno per non andare in perdita. La Valutazione di Impatto Sanitario (Vis) per questi livelli produttivi è stata però bocciata, con conseguente limitazione della produzione a 2 milioni di tonnellate, 8mila lavoratori attivi e 4mila in cassa integrazione. Secondo studi indipendenti, la decarbonizzazione necessaria non potrà essere completata prima del 2040-2050.
L’appello alla Commissione Europea
L’europarlamentare chiede alla Commissione di chiarire quali misure intenda mettere in campo per sostenere i lavoratori a rischio disoccupazione e tutelare la salute di chi è esposto a inquinanti oltre i limiti previsti dalla Direttiva 2010/75/UE. Palmisano propone inoltre l’istituzione di un fondo specifico per il risarcimento di chi è stato esposto ad amianto e agenti cancerogeni.
Fondi bonifiche deviati: la denuncia
Nell’interrogazione si solleva anche il tema dei 400 milioni di euro, originariamente destinati alla bonifica delle falde acquifere e dei terreni contaminati, che sarebbero stati dirottati per sostenere la continuità produttiva dello stabilimento.
Bonifiche urgenti per lo sviluppo del territorio
Palmisano chiede alla Commissione quali azioni intenda intraprendere per garantire il completamento delle bonifiche, fondamentali per lo sviluppo di settori come agricoltura, mitilicoltura e turismo nel territorio jonico.
«Basta slogan, servono risposte concrete»
«I cittadini di Taranto, abbandonati dal governo nazionale meritano un segnale forte e concreto, non gli slogan che ogni giorno il cerchio magico della premier Meloni continua a ripetere in Puglia», conclude l’europarlamentare.
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