“Mentre il Governo continua a perdere tempo e ad assecondare i desiderata del socio privato di Acciaierie d’Italia, quest’anno centinaia e centinaia di lavoratori dell’indotto non si vedranno corrispondere stipendio e tredicesima per una situazione che è andata ben oltre ogni ragionevole limite. Quanto comunicato ai sindacati dalle imprese metalmeccaniche dell’indotto dell’ex Ilva è la prova definitiva della completa incapacità dell’ esecutivo Meloni di gestire la crisi in corso. In più di un anno di legislatura a Taranto si sono fatti soltanto passi indietro: ci sono più dipendenti in cassa integrazione e il miliardo del PNRR per la decarbonizzazione è scomparso mentre si continuavano a versare soldi pubblici nelle casse di un socio privato assolutamente disinteressato alle sorti dell’acciaieria”. A sostenerlo, in una nota, è Ubaldo Pagano, deputato pugliese e capogruppo PD in Commissione Bilancio.
“Il Governo – aggiunge – deve intervenire immediatamente per ricomporre la crisi. Se lo Stato non si attiva subito per assumere il controllo dell’ex Ilva, a morire definitivamente non sarà solo uno dei più grandi poli siderurgici d’Europa, ma anche tutta l’economia del territorio ad esso legata, con conseguenze sociali catastrofiche. Il ministro Fitto, che ha gravissime responsabilità, riuscirà a mettere l’orgoglio da parte e fare marcia indietro prima che tutto ciò accada?”.
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