TARANTO – Alessandro Morricella fu investito da un getto di ghisa e morì nel giugno del 2015. La tragedia avvenne all’interno dello stabilimento siderurgico di Taranto, sul piano di colata dell’altoforno 2. I giudici del del Tribunale di Taranto hanno condannato a 6 anni di carcere Ruggiero Cola, allora direttore dello stabilimento, e a 5 anni il direttore dell’area
ghisa Vito Vitale e il capo area Salvatore Rizzo. Assolti,
invece, Massimo Rosini, ex direttore generale di Ilva spa (per cui erano stati chiesti 6 anni), il capo turno di Morricella,
Saverio Campidoglio, e il tecnico del campo di colata, Domenico
Catucci. Per tutti l’accusa è di cooperazione in omicidio colposo,
ma a Cola, Vitale e Rizzo, i magistrati hanno contestato l’accusa di non aver adottato “adeguate misure tecniche e
organizzative, in particolare schermi protettivi o altri mezzi idonei”.
Nel 2015 l’Ilva, che da gennaio era entrata in amministrazione
straordinaria, era sotto la gestione commissariale. La sentenza
e’ stata letta dal giudice Federica Furio. Alessandro Morricella morì al
Policlinico di Bari, dove fu trasportato, per la gravita’
delle ustioni riportate, l’altoforno 2 e’ stato sottoposto a lavori di miglioramento del piano di colata, da parte dell’amministrazione straordinaria, per circa 10 milioni di euro, ed in questi giorni e’ fermo.
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