Ex Ilva, impatto sanitario: commissari rinunciano al ricorso

Quaranta ha annunciato che è in corso la realizzazione di uno studio di valutazione di impatto sanitario per una produzione a 8 milioni di tonnellate

“I commissari dell’ex Ilva di Taranto, insediati da qualche mese, hanno deciso di rinunciare al ricorso al Tar contro l’obbligo di effettuare una valutazione di impatto sanitario sull’area di Taranto. Lo studio è stato affidato a un team di esperti ed è stato consegnato nei tempi previsti, sviluppato seguendo le linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità”. Lo ha annunciato Giancarlo Quaranta, commissario e direttore della divisione tecnica e operativa di Ilva in amministrazione straordinaria, durante le audizioni in commissione Ambiente del Consiglio regionale pugliese.

Quaranta ha anche riferito che “dal 2020 c’è stato un incremento delle emissioni di benzene, ma da quando la struttura commissariale si è insediata, a gennaio 2024, sono stati attuati un piano di ispezione e interventi, portando a una riduzione dei valori di inquinamento”. Ha poi sollevato la questione: “Acciaierie d’Italia è l’unico sito siderurgico a Taranto a produrre benzene?”.

Riguardo alla sentenza della Corte di Giustizia Europea, che prevede lo spegnimento degli impianti se questi rappresentano un grave pericolo per la salute e l’ambiente, Quaranta ha dichiarato che “l’azienda rispetta sia le leggi europee che quelle nazionali. Ha evidenziato le opere di ingegneria realizzate per coprire i parchi minerari e ha mostrato foto di altri siderurgici in Europa dove tali parchi non sono coperti”.

Infine, Quaranta ha annunciato che è in corso la realizzazione di uno studio di valutazione di impatto sanitario per una produzione a 8 milioni di tonnellate, dopo aver completato quello per 6 milioni di tonnellate.

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