“Gli ultimi avvenimenti non fanno altro che confermare quantro drammatica sia la condizione degli impianti dell’ex Ilva di Taranto che hanno ereditato i commissari. Tutto quello che avevamo già denunciato necessita di un cambio di passo rispetto alla gestione Morselli. L’ultimo incidente impiantistico, quello della tubiera, dimostra che impianti di quella portata non potevano essere gestiti in quel modo, senza la volontà di metterli a posto e di farli produrre”. Lo sottolinea Valerio D’Alò, segretario nazionale della Fim Cisl e responsabile Siderurgia, in merito al danneggiamento di una tubiera che nelle scorse ore ha provocato il blocco temporaneo dell’altoforno 4, unico attualmente in marcia.
Problema che si è verificato a pochi giorni da un altro inconveniente che ha riguardato sempre l’Afo4. “Speriamo – ha aggiunto D’Alò – che la gestione commissariale sia in grado con le risorse che ha e con i tempi a sua disposizione di realizzare il cambio di passo che serve. Se si vogliono vendere quegli impianti devo essere messi in grado di produrre. Gli stabilimenti dell’Ilva devono tornare ad avere mercato ed è necessario un lavoro lungo e complicato”.
”Noi vorremmo monitorare tutto ciò che ci è stato promesso e prospettato durante l’ultimo incontro con i commissari nella sede di Confindustria a Roma. Nel frattempo attendiamo la definizione della cassa integrazione e speriamo che i players che dalla metà di maggio visiteranno lo stabilimento possano prendere coscienza di un impianto che ha delle potenzialità ma che sicuramente va rilanciato”, conclude D’Alò.
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