ROMA – Nulla di fatto o quasi al termine del vertice presso il Ministero del Lavoro sulla cassa integrazione per l’ex Ilva, non ci sono le condizioni per un’intesa ma l’obiettivo resta quello di continuare a lavorare per dare una svolta alla vertenza dopo anni di stagnazione. La trattativa tra azienda e sindacati è stata aggiornata a lunedì prossimo alle 10,30.
Per la Fim Cisl, ad un aumento della produzione di acciaio come annunciato dall’azienda, deve corrispondere un minor ricorso agli ammortizzatori”. “Non fare un accordo oggi avrebbe come unico risultato quello di lasciare libere le mani all’azienda di fare come vuole” conclude D’Aló. Usb e Uilm (quest’ultima presente col coordinatore nazionale Guglielmo Gambardella) dichiarano insieme “l’assoluta contrarietà a discutere di strumenti che mettano in discussione il futuro occupazionale di oltre quattromila lavoratori appartenenti allo stabilimento di Taranto, compresi i dipendenti in carico all’amministrazione straordinaria, senza peraltro prevedere salvaguardia alcuna per i lavoratori dell’appalto-indotto”. Usb e Uilm “hanno preteso quindi il ritiro incondizionato della procedura di cigs come pregiudiziale per il prosieguo del confronto tra le parti”. “Restiamo fermamente ancorati, oggi più che mai, alle garanzie dell’accordo del 6 settembre 2018”.
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