“L’esito del tavolo di pochi giorni fa sembra non lasciare molto spazio di manovra per il futuro diAcciaierie d’Italia. Nell’incontro di mercoledì 10 gennaio, abbiamo chiesto al Prefetto di Taranto di rappresentare la grande preoccupazione delle imprese dell’indotto e di farsi portatore presso il Governo delle loro istanze, a partire dall’integrale pagamento di tutti i crediti ancora sospesi”. Così Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia, dopo l’incontro in Prefettura.
Alla riunione col prefetto Dessì hanno preso parte anche Michele Lovecchio, presidente regionale Confartigianato Trasporti, e Fabio Paolillo, segretario di Confartigianato Taranto. Il dossier sul futuro di Acciaierie d’Italia è al centro dell’agenda dei competenti Ministeri e, dopo la rottura del tavolo di lunedì scorso, con il rifiuto da parte della multinazionale del siderurgico di un incremento della quota azionaria detenuta da Invitalia e una revisione proporzionale della governance, si attendono con ansia ulteriori sviluppi. Per i trasportatori, in particolare, lo spettro è quello della gestione commissariale dell’ex Ilva che ha determinato in molti casi pagamenti irrisori rispetto ai servizi forniti, con conseguenze devastanti per imprese, lavoratrici e lavoratori.
Il cronico e prolungato ritardo nei pagamenti si somma al fatto che già prima dell’ingresso di Invitalia l’azienda aveva radicalmente rivisto le modalità di assegnazione dei trasporti, innescando un regime di spietata competizione tra i piccoli vettori, con il risultato che in moltissimi sono rimasti esclusi dal sistema. A farne le spese sono state in primis le piccole imprese fornitrici storiche del siderurgico, che hanno sempre dato il proprio contributo, specie negli anni di maggiore difficoltà dell’ex Ilva.
“Un sistema che Confartigianato chiede di rivedere radicalmente normalizzando i rapporti con i fornitori per il futuro. Il paradosso è che sembra di rivivere la storia di qualche anno fa – continua Sgherza -. Auspichiamo che da questa ennesima crisi si possa arrivare al superamento una volta per tutte, visto che ormai dura da troppi anni. Con il Prefetto abbiamo condiviso l’urgenza, per il territorio tarantino e per l’intero Paese, di recuperare l’operatività del più grande polo siderurgico d’Italia, in un’ottica di correttezza, crescita e innovazione, che finalmente coniughi e tuteli per davvero salute e lavoro. Sono queste le richieste che stiamo presentando al Ministro Urso in sede nazionale”.
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