“Siamo molto contrariati e arrabbiati sulla vicenda ex Ilva, perché aspettavamo finalmente Fitto qui, ma abbiamo preso atto è in fuga dal parlamento”. Lo ha detto Francesco Boccia, presidente dei senatori Pd, al termine della conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. “I lavoratori hanno scritto al presidente Mattarella, e d’incanto c’è stata una convocazione immediata dei lavoratori a Palazzo Chigi, non era mai accaduto prima. Abbiamo accusato il Governo di aver mentito al Parlamento, ai lavoratori e al territorio sulla questione del memorandum. Aspettavamo Fitto, purtroppo ci sarà un’altra menzogna. Dispiace per la sottosegretaria Siracusano che dovrà leggere un documento scritto dagli uffici. Siamo molto contrariati, ma daremo battaglia: non è possibile che il Governo abbia svenduto tutti gli stabilimenti ex Ilva al socio privato”.
“Avremmo voluto che alla nostra interpellanza sull’ex Ilva rispondesse il ministro Fitto, che invece fugge dalla realtà, forse dalla responsabilità, sicuramente da una vicenda sulla quale fare luce. La vicenda dell’ex Ilva è il simbolo del fallimento del Governo nel campo delle politiche industriali ed è la prova della mancanza di una strategia nazionale per il nostro Paese, che per continuare ad essere forte dal punto di vista economico ha bisogno di una vera e rinnovata politica industriale, dotata di una visione”. Lo ha detto in Aula il senatore del Pd Andrea Martella, illustrando l’interpellanza del Pd sull’ex Ilva. “I provvedimenti finora adottati dal Governo per l’ex Ilva di Taranto ne hanno aggravato lo stato di crisi, capovolgendo il percorso finalizzato alla ripresa dei livelli produttivi e occupazionali, alla decarbonizzazione e alla messa in sicurezza ambientale del sito – ha aggiunto Martella -. Avremmo voluto conoscere in quest’Aula dal ministro Fitto il contenuto del memorandum che ha sottoscritto con l’amministratore delegato di Adi e Arcelor Mittal, finalizzato a garantire lo stanziamento di oltre 2 miliardi di euro derivanti dal FSC senza alcuna chiarezza sugli impegni finanziari a carico del gruppo Mittal. Vorremmo sapere se il Governo intenda adottare gli interventi di ambientalizzazione del sito e se voglia favorire la dismissione di altri importanti impianti siderurgici in Italia, a partire da quello di Piombino, e cosa intenda fare per fronteggiare la preoccupante situazione anche negli stabilimenti ex Ilva di Genova Cornigliano, Novi Ligure e Porto Marghera, dove si sono registrati anche recentemente il blocco delle produzioni e un aumento della cassa integrazione. E’ chiaro che con questo governo siamo di fronte allo smantellamento pezzo a pezzo del patrimonio industriale del nostro Paese: non solo l’ex Ilva, ma anche Tim e Ita, senza parlare di tante altre situazioni di crisi”.
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