È morta Irene Agostinacchio, la 23enne rimasta ferita nell’esplosione della casa a Porto Cesareo, avvenuta nella notte tra il 14 e 15 agosto 2024.
Troppo gravi si sono rivelate le ustioni riportate dalla ragazza sull’80 per cento del corpo, motivo per il quale era stata ricoverata presso il “Perrino” di Brindisi. La 23enne era rimasta investita dalla fiammata provocata dalla fuga di gas, partita dal piano terra della villetta di via dei Bacini 44, in cui si trovava insieme al padre 58enne, ed al fidanzato (di 24 anni). La deflagrazione, avvenuta intorno all’una della notte, ha provocato ingenti danni allo stabile, ed è stata avvertita dai residenti della zona, i quali si sono subito riversati in strada per prestare i primi soccorsi.
Immediato è stato il trasferimento dei tre feriti, tutti originari di Gravina di Puglia, presso gli ospedali della zona. Il padre della vittima, Giuseppe Agostinacchio, è deceduto tre giorni fa, presso il centro Grandi ustionati dell’ospedale “Perrino” di Brindisi, dove era stato ricoverato in seguito all’accaduto. L’uomo aveva riportato ustioni sul 60 per cento del corpo, ma a causarne il decesso sarebbero state conseguenze di tipo cardiaco. Il fidanzato 24enne, invece, resta ricoverato in gravi condizioni presso il policlinico di Bari.
Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri del comando stazione di Porto Cesareo, la famiglia era da poco tornata dall’aeroporto di Brindisi, dove si era recata per accogliere il fidanzato della figlia. Dopo essere arrivati a casa si è verificato il dramma.
Dalle ricostruzioni degli inquirenti parrebbe che la perdita di gas sia partita da un tubo di collegamento che va dalla bombola del gpl alla cucina. L’immobile, intanto su disposizione del PM Luigi Mastroniani che coordina le indagini, è sotto posto sotto sequestro.
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