Esplosione a Porto Cesareo, sale a tre il numero delle vittime

Sale a tre il bilancio delle vittime dell’esplosione della casa a Porto Cesareo, avvenuta nella notte tra il 14 e 15 agosto 2024.

Dopo il decesso di Giuseppe Agostinacchio, l’odontoiatra 58enne originario di Gravina di Puglia, avvenuta il giorno successivo all’esplosione, e quello della figlia Irene (23 anni) del 19 agosto, è spirato anche il fidanzato della ragazza.

Non ce l’ha fatta Giuseppe Buonamassa, 24 anni, anche lui originario di Gravina di Puglia. Troppo gravi si sono rivelate le ustioni, riportate sul 95 percento del corpo in seguito all’esplosione, motivo per il quale era stato ricoverato presso il Policlinico di Bari.

Tutte e tre le vittime sono state investite dalla fiammata provocata dalla fuga di gas, partita dal piano terra della villetta di via dei Bacini 44, a Porto Cesareo, nella quale si trovavano per alcuni giorni di vacanza. La deflagrazione, avvenuta intorno all’una della notte, ha provocato ingenti danni allo stabile, ed è stata avvertita dai residenti della zona, i quali si sono subito riversati in strada per prestare i primi soccorsi.

Immediato è stato il trasferimento dei tre feriti, presso gli ospedali della zona. Il padre della vittima, Giuseppe Agostinacchio, è deceduto il 16 agosto, presso il centro Grandi ustionati dell’ospedale “Perrino” di Brindisi, dove era stato ricoverato in seguito all’accaduto. L’uomo aveva riportato ustioni sul 60 per cento del corpo, ma a causarne il decesso sarebbero state conseguenze di tipo cardiaco. Stessa sorte è toccata alla figlia, deceduta tre giorni dopo, anche lei come il fidanzato a causa delle ustioni riportate.

Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri del comando stazione di Porto Cesareo, la famiglia era da poco tornata dall’aeroporto di Brindisi, dove si era recata per accogliere il fidanzato della figlia. Dopo essere arrivati a casa si è verificato il dramma.

Dalle ricostruzioni degli inquirenti parrebbe che la perdita di gas sia partita da un tubo di collegamento che va dalla bombola del gpl alla cucina. L’immobile, intanto su disposizione del PM Luigi Mastroniani che coordina le indagini, è sotto posto sotto sequestro.

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