Ha fatto tappa in Puglia la quinta edizione di ‘Hand’ (Hepatitis in Addiction Network Delivery), il progetto promosso dal provider Letscom E3, con il contributo incondizionato di AbbVie, nato con l’obiettivo di anticipare la fase di screening dell’epatite C (Hcv) nella popolazione Pwid (People Who Inject Drugs) e in tutta l’utenza a rischio afferente ai Ser.D. Per la sua rilevanza a livello nazionale, anche quest’anno ‘Hand’ ha ricevuto il patrocinio delle quattro società scientifiche SIMIT, FeDerSerD, SIPaD e SITD.
Teatro della terza tappa del progetto è stata la Asl di Lecce-Polo Didattico, che ha ospitato il corso di formazione ECM dal titolo ‘Diagnosi e trattamento dell’epatite C nel paziente con disturbi da addiction. Il valore del network locale sul territorio di Lecce‘.
Una sala gremita ha accolto numerosi partecipanti, tra medici, operatori sanitari e infermieri, che si sono confrontati su differenti tematiche: dalle linee di indirizzo per lo screening da Hcv, con una fotografia dello stato dell’arte in Regione Puglia, all’organizzazione locale dei Servizi per le dipendenze nel territorio di Lecce, dall’attuale scenario terapeutico per la cura dell’epatite C alla presa in carico e la gestione diagnostico-terapeutica del consumatore di sostanze, fino al ruolo dell’infermiere nell’equipe multidisciplinare e alle modalità per raggiungere le popolazioni speciali, facendo emergere il sommerso.
Ha voluto portare il proprio saluto l’assessore alla Salute della Regione Puglia, Rocco Palese. In un messaggio inviato ai partecipanti, Palese ha scritto che ‘la Regione Puglia intende avviare il programma di screening per l’eradicazione dell’Hcv nell’intero territorio regionale. Per questo obiettivo, con Deliberazione del 18 gennaio 2023, n. 17 la Giunta regionale ha approvato il ‘Piano operativo per l’eliminazione del virus Hcv nella Regione Puglia’ in attuazione del Decreto del Ministero della Salute 14 maggio 2021 con cui sono state fornite le linee di indirizzo per lo screening nazionale per l’eliminazione del virus dell’Hcv’.
‘Siamo fortemente convinti dell’importanza della prevenzione secondariamediante programmi organizzati di screening della popolazione target – ha continuato -, e per questo abbiamo costituito un Gruppo di Lavoro regionale coordinato dal dottor Albano, Dirigente del Servizio Promozione della Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro della Regione Puglia e a cui partecipano professionisti esperti che operano nelle diverse articolazioni del Servizio Sanitario Regionale e delle Università pugliesi (infettivologi, patologi clinici, igienisti, medici della sanità penitenziaria, medici delle Dipendenze Patologiche, etc..) con lo scopo di organizzare la migliore offerta possibile sia per la popolazione generale sia per i soggetti a rischio più elevato ossia la popolazione detenuta e gli assistiti dei Ser.D. pugliesi’.
‘Stiamo cercando – le parole conclusive dell’assessore alla Salute della Regione Puglia, Rocco Palese – di recuperare ritardi nell’avvio delle attività accumulati a causa della pandemia da Covid-19 e proprio nei prossimi giorni sarà portato all’attenzione della Giunta regionale un provvedimento che aggiorna e integra il Piano operativo sulla base dell’intenso lavoro svolto dai professionisti e con il quale si dà avvio alle procedure di gara in via d’urgenza per l’acquisizione dei dispositivi diagnostici e dei test per l’esecuzione dello screening il quale, prevediamo, sarà operativo a regime dal prossimo mese di settembre. Il Piano operativo predisposto dalla Puglia prevede sia le attività di screening sia l’attivazione di un Pdta per l’eradicazione dell’Hcv e intende porsi come strumento strutturale di prevenzione e, quindi, duraturo e costante anche dopo il termine della sperimentazione che sarà effettuata a livello nazionale. La popolazione che sarà coinvolta sarà di oltre 1 milione di soggetti appartenenti alle categorie già sopra indicate’.
Secondo il Bollettino Ufficiale della Regione Puglia si tratta di circa 1.145.000 persone facenti parte della coorte di nascita 1969-1989 prevista dal Decreto ministeriale quale fascia d’età. Secondo i dati forniti dalla Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia (anno 2021), 8.819 persone sono assistite dai 58 Servizi per le Dipendenze Patologiche (Ser.D.) delle Aziende Sanitarie Locali della Puglia. Sono invece circa 4.000 le persone presenti negli 11 Istituti penitenziari della Puglia. In dettaglio, si contano 370.817 assistiti a Bari, 229.163 a Lecce, 169.641 a Foggia, 166.330 a Taranto, 110.915 nella provincia di Barletta-Andria-Trani e 108.606 a Brindisi.
‘Il sistema delle Dipendenze Patologiche nella Asl di Lecce ha una organizzazione dipartimentale che consta di servizi ambulatoriali- ha spiegato il Direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche, Asl di Lecce,Salvatore Della Bona– presenti e diffusi capillarmente su tutto il territorio, proprio allo scopo di intercettare tutte le richieste di bisogno relativamente alle varie forme di dipendenze patologiche, non soltanto da sostanze ma anche comportamentali e che punta l’attenzione in maniera particolare sulle malattie correlate dal punto di vista infettivo, essenzialmente l’epatite C’.
‘Da questo punto di vista- ha continuato il responsabile scientifico del corso ‘Diagnosi e trattamento dell’epatite C nel paziente con disturbi da addiction. Il valore del network locale sul territorio di Lecce’- i servizi cercano di avere il massimo, ovvero di sottoporre i pazienti per quanto più possibile allo screening, ma abbiamo una certa difficoltà perché i nostri pazienti hanno ‘i carboni in tasca’, scappano e fuggono, e dunque questa nuova possibilità di effettuare test rapidi per l’epatite C con il prelievo capillare rappresenta sicuramente una situazione importantissima proprio per avviare l’aspetto diagnostico nelle fasi iniziali e poi proseguire nelle procedure che porteranno a una diagnosi complessiva ed eventualmente a una terapia specifica’.
‘Con queste modalità- ha inoltre sottolineato Della Bona– pensiamo si possa raggiungere la maggior parte dei nostri pazienti. Siamo quindi molto interessati a questo progetto che la Regione Puglia sta portando avanti, proprio tramite la presenza e l’utilizzo dei test capillari, che ci consentirà di poter raggiungere la maggior parte dei nostri pazienti e di procedere con una diagnosi appropriata e con una eventuale terapia mirata‘.
‘Dal punto di vista della sanità pubblica- è intervenuto il Dirigente medico, Servizio Igiene e Sanità Pubblica della Asl di Lecce, Valerio Aprile– l’infezione da virus Hcv rappresenta un problema con cui tutti i servizi sanitari del mondo si stanno ormai da anni confrontando. L’elevato numero di persone potenzialmente interessate, le gravi conseguenze che possono derivare dall’infezione da Hcv, dalla cirrosi all’epatocarcinoma, nonché gli alti costi dell’assistenza, fanno dell’infezione da Hcv una patologia sociale. Inoltre, bisogna considerare che la malattia decorre per un lungo periodo di tempo in maniera asintomatica, favorendo in questa maniera sia la trasmissione del virus, sia l’instaurarsi delle gravi conseguenze dell’infezione’.
‘Da qui- ha proseguito- nasce la necessità dello screening per individuare precocemente i soggetti infetti, ridurre le complicanze e avviare le persone precocemente a terapia. Il Decreto Legge del 14 maggio 2021, in attuazione del Decreto Legge n. 162 del 2019, affida alle Regioni il compito di effettuare gratuitamente questo screening Hcv, orientandolo a tre gruppi di categorie principali: il gruppo dei soggetti che frequentano i Ser.D., il gruppo dei soggetti detenuti presso le nostre case circondariali, a prescindere dell’età e dalla nazionalità, e la fascia di popolazione compresa tra il 1969 e il 1989‘.
‘La Regione Puglia- ha poi dichiarato Aprile– in attuazione della norma nazionale ha costituito nell’agosto del 2022 la Cabina di Regia regionale, con il compito di elaborare il Pdta regionale, e successivamente, nel marzo del 2023, ha poi pubblicato il Piano Operativo Regionale per l’eliminazione del virus Hcv’.
‘In linea con gli obiettivi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e delle indicazioni del ministero della Salute- ha precisato il Direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche, Asl di Taranto, Vincenza Cinzia Ariano- anche in Puglia è partito il Piano di attività per l’Hcv, che ha visto concretizzarsi delle azioni del 2022, già con l’istituzione di una Cabina di regia a livello regionale e, successivamente, la pubblicazione della delibera per il Piano di attività della Regione Puglia, che prevede gli interventi, così come definito dal Decreto del ministero della Salute, verso la popolazione generale e verso quelle che sono le ‘key populations”.
‘L’obiettivo- ha concluso- sarebbe quello di far realizzare in Puglia il ‘Point of care’, ovvero un luogo dove si fa screening, diagnosi e trattamento nel modo più veloce possibile per questi soggetti, in maniera da far sì che la maggior parte delle persone diagnosticate possa usufruire del trattamento farmacologico, valorizzando quindi i Pdta secondo le risorse locali, proprio per facilitare l’accesso terapie, che ci permettono di raggiungere gli obiettivi dell’Oms, ovvero lo screening del 90% della popolazione entro il 2030 e la immissione in trattamento dell’80% degli screenati’.
Nel corso dell’evento sono intervenuti anche il Dirigente Medico, Uoc Malattie Infettive, Ospedale ‘Vito Fazzi’, Asl Lecce, Immacolata Carraturo, il Dirigente medico, Uoc Medicina Interna, Po Casarano, Asl Lecce, Giuseppe Carluccio, e il Direttore ff Uoc Malattie Infettive, Ospedale ‘Santa Caterina Novella’ Galatina, Asl Lecce, Paolo Tundo. Hanno inoltre portato il proprio contributo l’infermiere presso il Ser.D. Nardò, Asl Lecce, Antonio Muci, e il Responsabile Sanitario Infettivologia, Dss ‘Cittadella della Salute’, Asl Lecce, Annalisa Bascià.
Il progetto ‘Hand’, che nel corso dell’anno interesserà l’Italia da nord a sud, ha accompagnato anche un ‘iter istituzionale importante’, che ha consolidato il Fondo nazionale per lo screening gratuito e le delibere attuative regionali. Dopo Lecce, il progetto ‘Hand’ si sposterà a Roma il 20 settembre e, a seguire, in altre città.
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