Emergenza carceri: ‘Suicidi aumentano, decreto legge resta miraggio’

“Nel contesto delle carceri italiane, la situazione continua a peggiorare con una frequenza di morti mai vista prima. Dall’inizio dell’anno, si contano 48 suicidi tra i detenuti e 4 tra il personale penitenziario. Il sovraffollamento dilaga, con 14mila detenuti oltre la capacità regolamentare, mentre gli organici della Polizia penitenziaria sono sempre più ridotti, mancando oltre 18mila unità”. A dichiararlo, in una nota, è Gennarino De Fazio, segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

“Carlo Nordio, ministro della giustizia, aveva annunciato un decreto-legge per affrontare queste problematiche durante la riunione del consiglio dei ministri del 20 giugno scorso – aggiunge De Fazio -. Tuttavia, il provvedimento non è stato discusso poiché necessitava di miglioramenti, secondo quanto riferito dal sottosegretario Andrea Ostellari. Quest’ultimo aveva inizialmente affermato che sarebbero servite altre due settimane per perfezionare il testo, ma oggi ha dichiarato che il decreto potrebbe essere pronto entro la fine di luglio”.

Gennarino De Fazio ha espresso dubbi sulla concretezza del decreto, sostenendo che potrebbe non contenere misure sufficientemente incisive rispetto alla gravità dell’emergenza carceraria. De Fazio teme anche che il decreto possa portare a una privatizzazione delle misure alternative alla detenzione e alla riduzione della formazione iniziale per gli agenti di Polizia penitenziaria a soli 4 mesi.

“Dall’annuncio del decreto a oggi – fa sapere De Fazio -, in carcere ci sono stati 4 suicidi, almeno 90 agenti aggrediti, gravissimi disordini e violenze di ogni genere. Gli operatori penitenziari sono sottoposti a turni massacranti e a un caporalato di stato con lavoro straordinario obbligatorio non retribuito adeguatamente.

De Fazio conclude ribadendo l’urgenza di affrontare la situazione con misure straordinarie e chiede alla premier Giorgia Meloni di convocare una riunione straordinaria del consiglio dei ministri per affrontare compiutamente e con urgenza l’emergenza carceraria. “Da qui a un mese, stando ai tempi di Ostellari, potrebbe accadere di tutto”.

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