La Puglia sta vivendo una frenata economica. Dopo la ripresa post-pandemica del biennio 2022-2023, il 2024 ha segnato un progressivo rallentamento degli indicatori principali. Questo il quadro emerso dal report dell’Osservatorio Economico Aforisma, presentato oggi presso la sede della scuola di management affiliata ad Asfor.
Il documento, frutto di un’analisi sui dati regionali e nazionali, è stato illustrato da Andrea Salvati, direttore dell’Osservatorio, e Davide Stasi, responsabile degli studi. All’evento hanno partecipato esperti e rappresentanti istituzionali, tra cui Fabio Pollice, rettore dell’Università del Salento, Bruno Tabacci, ex sottosegretario alla programmazione economica, e Sebastiano Leo, assessore regionale al Lavoro.
Dinamismo regionale, ma crescita disomogenea
Il report evidenzia una regione ancora dinamica, ma con una crescita frammentata. Alcuni settori confermano le previsioni dei report precedenti, mentre altri faticano. Le piccole dimensioni delle imprese, il calo dei prestiti e i redditi stagnanti rallentano il progresso, mantenendo il Meridione distante dalle altre aree del Paese.
Tra i problemi ricorrenti, spiccano il ritardo infrastrutturale e il divario territoriale. La scarsa capacità di affrontare priorità strategiche viene indicata come una delle cause principali.
Previsioni per il 2025
Per il nuovo anno, si prospetta un calo nel settore edile, nonostante il supporto degli investimenti pubblici del PNRR. La manifattura e il piccolo commercio continueranno a soffrire sotto la pressione delle grandi piattaforme digitali.
L’inflazione dovrebbe restare stabile, mentre le esportazioni potrebbero diminuire a causa del ritorno del protezionismo globale. Sul fronte demografico, la Puglia registra una dinamica negativa, con un costante invecchiamento della popolazione che pesa sulle prospettive economiche.
Un quadro complesso, dunque, che richiede interventi mirati per colmare il divario con il resto del Paese e valorizzare le potenzialità della regione.
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