FOGGIA – Dire che il Foggia abbia trovato la propria dimensione, forse, è ancora prematuro. I satanelli, però, sono tornati al successo che mancava da più di un mese e lo hanno fatto in maniera convincente, seppur contro una delle squadre più in difficoltà in questo momento. Si sono rivisti i gol, si sono riviste le occasioni, ma il minimo comune multiplo, in fin dei conti, è sempre lo stesso: la solidità difensiva.
Una solidità che tiene con la difesa a tre, ma praticamente a cinque, ma che si è vista anche con il ritorno alla difesa a quattro contro il Messina. Riecco il 4-3-1-2, modulo ibrido e flessibile con il solito Tonin in gran spolvero, un Peralta tornato al centro delle dinamiche d’attacco e Tounkara che, invece, continua a deludere. Prestazione completamente diversa rispetto a quella di Castellammare, decisamente migliore rispetto al deludente pareggio contro il Sorrento. Cudini non lascia punti di riferimento, il suo è un Foggia camaleontico in grado di adattarsi a qualsiasi avversario. Un approccio marcatamente difensivo contro il la Juve Stabia, molta più spavalderia nell’ultima uscita contro una squadra decisamente più abbordabile.
Tra le certezze rossonere c’è Salines. Il suo gol, secondo in stagione, ha legittimato gli importanti tre punti contro i siciliani. Il classe 2000 gode di un’ottima versatilità, giocando letteralmente ovunque gli sia chiesto.
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