Drammatico deficit idrico nel foggiano: 100 milioni di metri cubi d’acqua in meno

La disponibilità idrica degli invasi gestiti dal Consorzio di Bonifica della Capitanata segna un deficit spaventoso: mancano 100 milioni di metri cubi d’acqua rispetto al 2023, una quantità superiore alla somma attuale dei quattro principali invasi, che secondo i rilevamenti del 29 ottobre ammonta a soli 37.665.488 mc.

Un calo impressionante, evidenziato dalla diga di Occhito, passata da 116.411.760 mc di un anno fa a 32.110.020 mc. Situazione desolante per la diga Capaccio sul Celone, ormai quasi vuota con soli 443.868 mc. Stessa condizione per San Pietro sull’Osento (968.000 mc), mentre Marana Capacciotti ha visto una riduzione a 4.143.600 mc rispetto ai 13.476.200 mc dell’anno precedente. Sommando i deficit, si arriva a un decremento totale di 97.882.372 mc.

“La siccità del 2024 è tra le peggiori degli ultimi 30 anni per durata e conseguenze sull’agricoltura”, avverte Angelo Miano, presidente di CIA Agricoltori Italiani di Capitanata. “La situazione richiede interventi urgenti per migliorare le infrastrutture irrigue, spesso bloccati da mancanza di accordi tra le istituzioni”. La proposta è di nominare un commissario ad acta per facilitare le decisioni. Anche Nicola Cantatore, direttore provinciale di CIA Capitanata, sottolinea il calo dei raccolti, dal 20 al 40%, con gravi ripercussioni su pomodoro, grano, olio e altri settori.

Tre grandi opere sono considerate fondamentali: una condotta di 10 km per sfruttare l’acqua della diga del Liscione, la nuova diga di Palazzo d’Ascoli per 72 milioni di mc, e la diga di Piano dei Limiti, che richiede un investimento di 400 milioni ma già pronta a livello progettuale. “Senza queste opere, il comparto agricolo del Foggiano rischia un tracollo, con gravi effetti sociali ed economici per l’intero territorio”, conclude Miano.

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