BARI – La Procura di Bari chiede l’archiviazione sul caso della morte di Michelle Baldassare, la 55enne trovata carbonizzata nelle campagne di Santeramo in Colle nel pomeriggio del 9 febbraio scorso. Nella richiesta di archiviazione si legge “ipotesi suicidiaria accertata”. “L’innesco del processo di autodeterminazione al suicidio – si legge ancora negli atti – è costituito dalla decisione di allontanarsi” dalla vita di tutti i giorni “e denunciare il marito, in quanto ha destrutturato l’equilibrio, al cui interno la fragile personalità della defunta aveva una sua parvenza di stabilità”. A dicembre 2022, infatti, la donna denunciò il marito Vito Passalacqua per maltrattamenti, fatto per il quale l’uomo è tuttora a processo in abbreviato. Le indagini hanno dimostrato come l’uomo (ai domiciliari dalla fine di dicembre, ma con un permesso di otto ore al giorno per lavorare) fosse in ufficio nelle ore precedenti al ritrovamento del cadavere della donna. Nei suoi confronti i pm hanno escluso sia “l’elemento psicologico del dolo del delitto di istigazione al suicidio” sia “la volontà di determinare ovvero rafforzare una ipotetica scelta” nella donna di togliersi la vita, avendo tra l’altro “manifestato il desiderio di ricucire la relazione matrimoniale”. Secondo quanto emerso dall’autopsia del professor Francesco Vinci e parzialmente contenuta nella richiesta di archiviazione dell’indagine della Procura di Bari, la donna si sarebbe tolta la vita prima ferendosi al torace con un coltello, e poi dandosi fuoco con un accendino dopo essersi cosparsa di benzina.
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