“Da quel giorno sono piombato in uno stato depressivo, di angoscia“. Vincenzo Amorese, docente di diritto dell’istituto Majorana di Bari, ripercorre con Il Punto di Manila Gorio, programma di approfondimento politico e attualità in onda su Antenna Sud, i momenti dell’aggressione subita in classe dal papà di un’alunna a cui aveva precedentemente messo una nota. “Stento a riprendermi – ha continuato Amorese -, perché un episodio di una simile gravità non mi era mai capitato. Per poter superare questo momento terribile, ho richiesto l’aiuto di psicologi”.
NESSUNA AVVISAGLIA – “Ho insegnato al Majorana per soli dieci giorni e non ho mai avuto il sentore che potesse capitarmi un‘aggressione del genere. Ho lavorato con dignità, pur rendendomi conto che l’utenza non era molto ricettiva. Ho usato la mia autorità di docente per mantenere un certo ordine, ma prima di quell’episodio le giornate erano trascorse nella più totale normalità“.
LA PRESIDE ACCUSA IL PROF – Subito dopo il fattaccio, Paola Petruzzelli, preside dell’istituto Majorana, ha messo sul banco degli imputati lo stesso professor Amorese, accusandolo di “atteggiamenti scorretti nei confronti degli alunni”, atteggiamenti emersi al termine di un’indagine interna alla scuola. “Oltre che del tutto inaspettate, queste accuse sono gravi, infamanti e destituite di fondamento, anche perché emerse soltanto dopo l’aggressione – spiega Vincenzo Amorese -. Ribadisco, in quei dieci giorni di insegnamento non ho mai percepito un malessere degli alunni né della stessa preside, che mai è venuta a parlarmi. Non ho idea di quali possano essere questi atteggiamenti non consoni cui fa riferimento il dirigente scolastico, dal momento che mi sono sempre comportato in maniera corretta“.
SCUSE DELL’AGGRESSORE – Il papà “picchiatore”, finito poi in carcere con l’accusa di lesioni aggravate, minacce a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio, avrebbe ammesso le sue responsabilità porgendo le scuse al professor Amorese, per il quale il vero nocciolo della questione è un altro: “Le scuse sono una mera consolazione, di scarso rilievo. Pur avendo ammesso le sue colpe, di cui si sarebbe pentito, purtroppo il soggetto continua a ribadire che la sua aggressione sia stata scatenata da attenzioni che io avrei rivolto alla sua figliola. Insinuazioni gravi che rigetto, mi trovo in questa situazione soltanto per aver svolto, in maniera integerrima, il mio dovere. Insegno da 17 anni e non ho mai subito aggressioni fisiche o verbali. Sono sempre stato molto severo in classe, come hanno testimoniato miei studenti della provincia di Brescia, ma non ho mai assunto atteggiamenti non consoni”.
Vincenzo Amorese si era trasferito al Majorana a settembre, dopo anni trascorsi in un istituto della provincia di Brescia. Aveva deciso di tornare in Puglia per questioni familiari: dal giorno dell’aggressione è in malattia
https://youtu.be/3gZ9JC9XBCc
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