TARANTO- “L’abusivismo nel settore benessere è un problema anche di salute pubblica. Ma questo atavico e incancrenito problema sembra interessare assai poco sia la pubblica opinione che soprattutto chi ci amministra e governa, sia a livello locale che nazionale”. È la denuncia di Confartigianato benessere Taranto, che invita a segnalare situazioni di lavoro abusivo nei settori di servizi alla persona.
Confartigianato chiede ancora una volta l’intervento delle istituzione preposte, anche attraverso la convocazione di uno specifico comitato per l’ordine e la sicurezza promosso dalla Prefettura, “visto lo sforzo richiesto dal Governo alla categoria previsto dalle procedure contro l’epidemia da Covid-19 da parte degli acconciatori ed estetiste alla luce dei nuovi provvedimenti previsti a partire dal 20 gennaio”.
Le nuove regole del Green pass per estetisti e parrucchieri
Confartigianato Taranto fa riferimento al decreto sulle nuove regole del green pass che cambieranno il prossimo 20 gennaio: la certificazione verde base diventerà obbligatoria per accedere ai cosiddetti servizi alla persona, quindi parrucchieri, barbieri ed estetisti in zona bianca, gialla e arancione.
Fino a questo momento il Green Pass non era richiesto ai clienti: era invece obbligatorio per dipendenti, gestori e professionisti, ossia per tutti i lavoratori impiegati in queste attività. Dunque, per la messa in piega, per il colore, un taglio di capelli e per tutti gli altri servizi è necessario essere vaccinati o guariti dal Covid (super green pass) oppure è sufficiente anche un tampone (48 ore di validità per quello rapido, 72 per il test molecolare).
“Il fenomeno dell’abusivismo è sempre più in espansione”
“Da tempo gli imprenditori del settore servizi alla persona applicano protocolli di sicurezza. Ma il fenomeno dell’abusivismo è sempre più in espansione e mette in seria difficoltà gli acconciatori ed estetiste in un periodo di calo generalizzato dei servizi per la paura del contagio da parte dei clienti. Ora viene imposto un ulteriore onere alle imprese e cioè i saloni di acconciatura ed estetica devono controllare il green pass ai clienti.
Ma questo per le imprese del settore non è un problema visto che è da un anno e mezzo che i saloni e i centri lavorano solo su appuntamento, sanificando le postazioni e le cabine, registrando i clienti e misurando la temperatura. Tutto questo fa perdere clienti e un po’ di tempo. Ma le estetiste e i parrucchieri non si lamentano perché sanno che tutto ciò serve per mettere in sicurezza il cliente, i collaboratori e loro stessi. Quello che davvero non è più tollerato- dice ancora Confartigianato – è che mentre le imprese regolarmente iscritte alla camera di commercio seguono regole e protocolli, gli abusivi dilagano e rischiano di favorire i focolai, oltre a evadere le tasse non garantendo al loro cliente, ignaro fino a un certo punto ma sicuramente complice, la sicurezza e fornendo prestazioni scadenti e spesso persino a prezzo più alto, il colmo. Gli imprenditori dei saloni di bellezza, oggi oggetto ancor di più di controlli per la regolare applicazione dei protocolli di sicurezza anticovid, chiedono uguale trattamento anche nei confronti dell’abusivismo. Ci sembra il minimo se vogliamo che le cose siano giuste, altrimenti il sistema diventa paradossalmente sballato oltre che pericoloso”.
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