“A Taranto, con cittadini, attivisti, dirigenti, rappresentanti istituzionali di Alleanza Verdi Sinistra, abbiamo rilanciato con forza le ragioni della condivisa battaglia ecologista che, da Taranto a Bruxelles, continuerò a portare in tutti i luoghi possibili del confronto politico e contro chi antepone il profitto alla Salute e all’Ambiente”. Lo dichiara in una nota Rosa D’Amato, eurodeputata Verdi europei e candidata alle elezioni europee nella circoscrizione Sud per l’Alleanza Verdi Sinistra.
“Con Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde, abbiamo ribadito le ragioni che mi vedono in campo da anni – aggiunge -. La riconversione di un territorio inquinato non è una chimera ma un chiaro obiettivo politico. Lo perseguiamo non per piglio ideologico ma con estrema e documentata cognizione di causa. Taranto è stata vittima di un’economia e di una politica che con colpevole superficialità ha investito senza occuparsi minimamente dell’impatto sanitario e ambientale su pezzi rilevanti di popolazione e di territorio”.
“Taranto è la mia città, ma è soprattutto il luogo dove ecologia e giustizia sociale devono muoversi in sintonia, una volta per tutte, e con decisione. Taranto è il paradigma dello sfruttamento di Stato. Adesso, però, ci sono i presupposti perché sia il paradigma della riconversione europea. Ci sono i fondi del JTF, infatti, salvati dalla nefasta prospettiva di vederli andare in soccorso dell’ex Ilva. Anche se in soccorso del mostro che inquina ci va puntualmente il Governo Meloni: come sappiamo, vogliono togliere 150 milioni alle bonifiche per darli all’ex Ilva”, continua Rosa D’Amato.
“Salvini, in piena campagna elettorale è a Taranto per inaugurare un cantiere. Precisamente, recita la nota del Comune ionico, ‘per l’inaugurazione dell’avvio della fase di cantierizzazione del Deposito mezzi rotabili destinati alla rete Brt’. Salvini fa passerella elettorale nei panni di ministro mentre il suo Governo non risponde alle sollecitazioni sul JTF (e il tempo passa …), toglie fondi alle bonifiche per destinarli alla ex Ilva e decreta l’emarginazione del Sud con l’autonomia differenziata che divide l’Italia in due e fa del Sud un’area di serie B”, sottolinea D’Amato.
“Tornando al JTF, ci sono 800 milioni per l’intera provincia di Taranto ma i ministeri del Governo Meloni sono in ritardo: siamo ancora in attesa dei bandi! Restare in Europa per proseguire un lavoro capillare a tutela del Sud – trincea dopo trincea, dove ancora combattere contro chi specula e inquina pur di fare profitto – è un dovere, un obiettivo da centrare insieme”, conclude Rosa D’Amato.
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