Nicola Bellomo esulta dopo il gol decisivo nella sfida col Venezia

Dal gol all’Inter al ritorno a casa: la storia di Nicola Bellomo

BARI – E’ stato, con ogni probabilità ed al pari del compagno di squadra e amico Cristian Galano, l’ultimo prodotto di una certa qualità sbocciato dal settore giovanile del Bari dell’era Matarrese. Su di lui diverse speranze e sogni che in parte si sono trasformati in realtà, pur avendo sul campo una carriera di tutto rispetto.

Nicola Bellomo, calciatore classe 1991, è uno dei tanti che è cresciuto a pane e pallone nella città vecchia del capoluogo pugliese. La stessa che è stata (ed è) dei vari Loseto, De Trizio, Cassano, Strambelli, Zotti, Del Core, Di Noia…e l’elenco potrebbe continuare. In carriera ha collezionato in assoluto 388 presenze e 42 reti tra Serie A, B, C e Coppa Italia (spareggi compresi).

GLI INIZI. Il suo presente si chiama Bari, città e soprattutto squadra dove ha mosso i primi passi nel mondo del calcio. Qui cresce nel settore giovanile sino ad arrivare nel 2009 in prima squadra: un assaggio, nulla di più. Solo una presenza con Antonio Conte, è l’anno della promozione in Serie A e di una squadra collaudata. L’anno successivo non ha modo di scendere in campo con Ventura e lo fa soltanto con la Primavera. Poi nel 2010/11, il primo vero banco di prova tra i professionisti: ad accoglierlo è il Barletta in Lega Pro. Nella città della disfida si comporta bene, il bottino è di 33 presenze e 6 reti in campionato che permettono alla squadra locale di salvarsi con una certa tranquillità.

Il Bari, nel frattempo retrocesso in B, riparte anche dalle sue qualità. E se nella prima vera stagione in biancorosso colleziona 16 presenze e 2 reti, è nel 2012/13 (nel frattempo il Chievo Verona acquisisce il suo cartellino ma resta in Puglia, soldi che per il club sono ossigeno) che esplode e si afferma: 35 presenze e 6 reti, con diverse prove esaltanti. Su tutte la sfida contro la Pro Vercelli disputata sul neutro di Andria, dove mette a segno una doppietta con marcature di pregevole fattura. Torrente riesce a farlo maturare, sfruttando appieno le sue qualità. A fine stagione dopo Bari passa in Serie A ma al Torino.

SERIE A, SOGNI E ILLUSIONI. Sembra un predestinato e c’è una sera che fa sognare. Lui, il Torino, la Bari che lo ha conosciuto e che lo stima. E’ il 20 ottobre 2013, partita Torino-Inter, risultato 3-3. Al 90′ realizza direttamente da punizione e con una traiettoria memorabile la rete del definitivo pareggio. L’Olimpico esplode, quella è la squadra allenata da Ventura e che in campo schiera Meggiorini, Gazzi e Barreto. Insomma il passato che ritorna di prepotenza, un cerchio che si chiude. Ma in quella stessa squadra che a fine stagione approderà in Europa League non c’è spazio per lui: solo 7 le presenze.

A gennaio 2014 il ritorno in B allo Spezia, con cui arriverà ai playoff. Alla penultima giornata regala un dispiacere alla squadra della sua città: al Picco i liguri vincono 2-0, anche grazie ad una sua rete che sembra compromettere la clamorosa rincorsa playoff della squadra del duo Alberti-Zavettieri. Le buone prestazioni gli valgono il ritorno al Chievo Verona, ancora in A. Ma riuscirà a collezionare soltanto 5 presenze (ed un assist per Pellissier, contro il Cesena). Poi solo tanti prestiti, tutti in B: Bari (19 presenze e 2 reti, gran gol su punizione alla Pro Vercelli), Ascoli e Vicenza. Esperienze in chiaroscuro, coi berici sul campo arriva anche la retrocessione in C.

RINASCITA A REGGIO CALABRIA, POI IL RITORNO A CASA. Cosi il risveglio è brusco con la ripartenza dalla Serie C. Prima l’Alessandria, poi l’ambiziosa Sambenedettese, ma la promozione non arriva. Dopo una brevissima parentesi in B con la Salernitana la cadetteria da protagonista arriverà invece con la Reggina: stagione 2019/20 da incorniciare, trionfo che arriva proprio a discapito del Bari. Quindi altre due stagioni in B su buoni livelli (61 presenze tra il 2020 ed il 2022) prima del ritorno a casa, definitivo. Il resto è storia nota: una Serie A sfiorata (decisiva una sua rete in una sfida interna contro il Venezia, con dedica per l’amico Del Core), una retrocessione sventata a Terni. Quindi l’espulsione che, adesso, sta facendo tanto discutere.

NAZIONALE. C’è anche una piccola parentesi di azzurro per Bellomo. In tutto ha raccolto 6 presenze complessive tra B Italia e nazionali under 19 e 20. Inoltre, nel 2014, l’allora ct della nazionale maggiore Prandelli lo convocò per uno stage organizzato allo scopo di visionare giovani giocatori in vista dei mondiali brasiliani.

EXTRACALCIO. Non solo calcio, ma anche ristorazione. Nicola Bellomo è infatti tra i soci fondatori di un locale da poco inaugurato in pieno centro a Bari ma risulta già presente nel settore da qualche tempo.

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