In occasione del 17 maggio, Giornata internazionale contro l’omo-lesbo-bi-trans-a-fobia, la Commissione Regionale Pari Opportunità della Regione Basilicata invita le Istituzioni e tutta la società civile a riflettere e organizzare iniziative per denunciare ogni atto di avversione e intolleranza nei confronti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e bi+, transgender/trans* e asessuali.
La definizione di omofobia é contenuta nella Risoluzione del Parlamento europeo del 24/05/2012 sulla lotta all’omofobia in Europa: “una paura ed un’avversione irrazionale provate nei confronti dell’omosessualità maschile e femminile e di lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT), sulla base di pregiudizi, ed è assimilabile al razzismo, alla xenofobia, all’antisemitismo, e al sessismo”, “un fenomeno fortemente radicato nella realtà sociale e sotto gli occhi di tutti”.
Si tratta di un fenomeno che si manifesta, sia nella sfera pubblica che in quella privata, sotto forme diverse, quali discorsi intrisi di odio e istigazioni alla discriminazione, dileggio, violenza verbale, psicologica e fisica, persecuzioni e omicidio, discriminazioni in violazione del principio di uguaglianza, limitazioni arbitrarie e irragionevoli dei diritti, nei confronti di tutto ciò che non è immediatamente inquadrabile nel modello binario dominante.
La Rainbow Europe Map 2023, diffusa da ILGA-Europe, vede l’Italia classificata al 34esimo posto su 49 Paesi per uguaglianza e tutela delle persone LGBT. Lo scorso anno eravamo 33esimi. Nel 2018 32esimi. Sempre peggio!
Davanti a tutti, per l’ottavo anno consecutivo, Malta, seguito da Belgio, Danimarca e Spagna, in grandissima crescita con un balzo di ben 6 posizioni. D’altronde negli ultimi 12 mesi la Spagna ha introdotto una legge che regola il riconoscimento legale del genere (LGR) basato sull’autodeterminazione, ha vietato le mutilazioni genitali sui minori intersessuali, le cosiddette pratiche di “conversione” e la discriminazione basata sull’orientamento sessuale, l’identità di genere e le caratteristiche sessuali.
“Al fine di migliorare la situazione legale e politica delle persone LGBTI+ in Italia, la comunità LGBTI+ rivendica una legge contro l’omotransfobia; adottare il matrimonio egualitario e consentire il riconoscimento automatico del cogenitore in modo che i figli nati da coppie (indipendentemente dall’orientamento sessuale e/o dall’identità di genere dei partner) non incontrino ostacoli per essere riconosciuti dalla nascita dai loro genitori; il divieto degli interventi medici sui minori intersessuali quando l’intervento non ha necessità mediche e può essere evitato o rinviato fino a quando la persona non potrà fornire il consenso informato; la depatologizzazione delle identità trans – afferma la Presidente della Commissione Regionale Pari Opportunità della Basilicata, Margherita Perretti. “Come Commissione Regionale Pari Opportunità affermiamo che, considerati i tanti ostacoli disseminati lungo la strada da percorrere, la lotta per il riconoscimento dei diritti identitari non può che essere intrapresa da tutti noi. E’ necessaria una grande collaborazione istituzionale e civile, affinchè vengano rimossi gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona nella nostra società, una società che deve essere fondata sul rispetto dei diritti umani”.
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