Vito Leccese, sindaco di Bari, ha firmato un’ordinanza che impone ai proprietari delle abitazioni del palazzo crollato il 5 marzo scorso di provvedere, entro sette giorni, alla rimozione e allo smaltimento delle macerie prodotte dalle demolizioni controllate concluse giovedì scorso.
Nel caso in cui tra i detriti fosse riscontrata la presenza di materiali contenenti amianto, gli interventi dovranno essere effettuati esclusivamente da ditte specializzate e autorizzate. Il Comune ha inoltre precisato che durante le operazioni dovrà essere garantita una costante nebulizzazione per evitare la dispersione di particelle nell’aria.
L’ordinanza parla di intervento “improcrastinabile e urgente” e avverte che, in caso di inadempienza o ritardi ingiustificati da parte dei proprietari, sarà il Comune a intervenire, addebitando i costi ai soggetti obbligati.
Le operazioni di rimozione dovranno essere autorizzate dalla Procura, che indaga per crollo colposo contro ignoti, e dovranno svolgersi in coordinamento con le verifiche e la messa in sicurezza dell’edificio adiacente di via Pinto 16, ancora inagibile. Durante le demolizioni, l’Arpa Puglia non ha rilevato dispersioni di amianto nell’aria, ma nella zona sono stati trovati frammenti contenenti amianto, probabilmente provenienti da una tubazione danneggiata.
potrebbe interessarti anche
Bifest, Romanzo Criminale vent’anni dopo: l’emozione di Placido
Sannicandro, omicidio Decicco: fermato un 23enne
Crollo via Pinto, amianto nel materiale prelevato in cantiere
Il Palazzo dell’Acqua di Bari diventa museo
Bari, inaugurata “stanza di ascolto riservato” per vittime di violenza
Doppia preferenza di genere, primo via libera in Regione