Crolla prezzo grano duro, valore più basso degli ultimi 4 anni

Con un calo di 16 euro per tonnellata, le quotazioni del grano duro alla Borsa Merci di Foggia, il 10 luglio 2024, hanno raggiunto il punto più basso degli ultimi quattro anni, con valutazioni di 315-320 euro per il Fino e 305-310 per il Buono mercantile. Questi dati, paragonabili ai minimi del 2021, preoccupano il settore agricolo.

“È uno scenario sconfortante: le quotazioni scendono, le rese per ettaro diminuiscono a causa della siccità, le superfici coltivate si riducono e la redditività per i cerealicoltori è in caduta libera. Aumentano solo i costi di produzione, costringendo gli agricoltori a lavorare in perdita e ad accumulare debiti”, dichiara Angelo Miano, presidente di CIA Agricoltori Italiani di Capitanata.

Il Paradosso del Grano Canadese

“Per qualità, il grano italiano non è inferiore a quello canadese, eppure quest’ultimo è quotato circa 370 euro per tonnellata – aggiunge Miano -. Queste dinamiche suggeriscono un intento deliberato di affossare il settore del frumento duro italiano, favorendo le importazioni estere e gli interessi delle multinazionali della pasta. Sembra una strategia per danneggiare i nostri cerealicoltori”.

Le Dinamiche della Produzione

L’intensa siccità in Italia, soprattutto in Puglia e Sicilia, ha drasticamente ridotto le rese per ettaro, portando a una diminuzione della produzione di grano duro nel 2024. Al contrario, si prevedono abbondanti raccolti in Nord America, Russia e Turchia, i principali esportatori verso l’Italia. Anche a livello globale, la produzione di grano duro è in aumento.

La Qualità del Grano

Il “Fino”, deprezzato dalle ultime quotazioni della Borsa Merci di Foggia, ha un contenuto proteico minimo del 12,5% e un peso specifico di 80 kg/hl. Due anni fa, veniva quotato 557-562 euro per tonnellata, con parametri qualitativi leggermente inferiori. “La qualità e la salubrità del nostro grano non hanno eguali – afferma Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia -. Le attuali quotazioni non rispettano il lavoro dei nostri agricoltori e stanno impoverendo la nostra cerealicoltura, un settore strategico per il made in Italy e la nostra sovranità alimentare. Invitiamo i consumatori a scegliere pasta fatta al 100% con grano italiano, per garantire salubrità, tracciabilità e sostenere i nostri produttori”.

Questa situazione richiede un intervento immediato per tutelare un settore vitale per l’economia italiana e la salute dei consumatori.

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